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Consiglio di Amministrazione > verbali |
Verbale del Consiglio di Amministrazione seduta del 23 gennaio 2007
indice degli argomenti trattati |
relazione | discussione | delibera | gli allegati sono consultabili C/O la segreteria del CDA (stanza n. 88) durante l'orario di ufficio. |
Approvazione del verbale relativo alla seduta del 12 dicembre 2006 |
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approvazione | ||
Approvazione del verbale relativo alla seduta del del 21 dicembre 2006 |
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approvazione | ||
COMUNICAZIONI |
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1. RAPPORTI UNIVERSITÀ/AZIENDE UNIVERSITARIE OSPEDALIERE |
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presa d'atto | all.1 |
2. AFFARI CONTABILI 2/1 Indennità organi di governo |
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presa d'atto | all.2-3-4-5 |
2. AFFARI CONTABILI |
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all.6 |
3. CONVENZIONI |
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4. CENTRI E CONSORZI |
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all. 7-8-9-10 | |
4. CENTRI E CONSORZI |
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all. 11-12-13-14 | |
5. BREVETTI |
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all.15 |
Nell’anno duemilasette, addì 23 gennaio alle ore 15.45 si è riunito, nel Salone del Senato Accademico, il Consiglio di Amministrazione per l’esame e la discussione degli argomenti iscritti al seguente ordine del giorno:
Approvazione dei verbali relativi alle sedute del 12 dicembre 2006 e del 21 dicembre 2006
COMUNICAZIONI
1. RAPPORTI UNIVERSITÀ/AZIENDE UNIVERSITARIE OSPEDALIERE
2. AFFARI CONTABILI
2/1 Indennità organi di governo
2/2 Ratifica Decreto Rettorale n. 00011 del 12.1.2007 - Esonero parziale dal pagamento delle tasse di iscrizione ai corsi di Dottorato di Ricerca attivati dalla Sapienza - Università di Roma, riservato a n. 20 unità di personale dipendente a tempo indeterminato (di cui 10 in servizio presso le Aziende Policlinico Umberto I e Sant’Andrea e 10 in servizio presso l’Università). Anno Accademico 2006-2007 – Integrazione alla delibera dell’esonero parziale del 17/10/06
3. CONVENZIONI
3/1 Convenzione Sapienza Università di Roma/Comune di Roma per la Scuola comunale dell’infanzia
4. CENTRI E CONSORZI
4/1 Proposta di istituzione del Centro di Ricerca de “La Sapienza” sulle Tecnologie per l’Ambiente
4/2 Proposta di istituzione del Centro di Ricerca de “La Sapienza” sulla Valorizzazione e Gestione dei Centri Storici Minori Relativi Sistemi Paesaggistico-Ambientali – Fo.Cu.S – (FormazioneCUlturaStoria)
5. BREVETTI
5/1 Brevetti RM2004A000397 del 4.8.2004 e PCT/IT2005/000390 del 7.7.2005 di proprietà della Sapienza – Università di Roma: Contratto di licenza esclusiva dei diritti alla Società GIPHARMA s.r.l.
VARIE ED EVENTUALI
Sono presenti: il rettore, prof. Renato Guarini; il prorettore, prof. Luigi Frati; i consiglieri: prof. Fabrizio
Vestroni, prof. Adriano Redler (entra alle ore 18.20), prof. Aldo Laganà, prof.
Maurizio Saponara, prof. Antonio Mussino (entra alle ore 15.47), prof.ssa Rosa
Concetta Farinato, prof. Maurizio Trebbi (entra alle ore 15.47), prof. Raffaele
Gentile, prof. Antonio Sili Scavalli, sig. Beniamino Altezza, dott. Roberto
Ligia, sig. Ivano Simeoni, sig. Christian Bonafede, sig.ra Lorenza Falcone, sig.
Gianluca Senatore, dott. Martino Trapani, sig. Gianluca Viscido; il direttore
amministrativo, Carlo Musto D’Amore, che assume le funzioni di segretario.
E’ assente: sig. Marco Antonutti.
Assistono per il Collegio sindacale: dott. Domenico Oriani, dott. Giancarlo
Ricotta, dott. Domenico Mastroianni.
Il presidente, constatata l’esistenza del numero legale, dichiara l’adunanza
validamente costituita e apre la seduta.
APPROVAZIONE DEI VERBALI RELATIVI ALLE SEDUTE DEL 12 DICEMBRE 2006 E DEL 21 DICEMBRE 2006.
Il consigliere Sili Scavalli dichiara di
avere presentato una osservazione scritta.
Il rettore dichiara che l’osservazione è stata recepita.
Il consigliere Saponara chiede chi fa la sintesi del resoconto stenografico. Pur
comprendendo la difficoltà, ritiene che non sempre venga recepito il senso vero
dell’intervento.
Il direttore amministrativo spiega che si tratta di un lavoro a più mani
effettuato in tempi sempre molto ristretti. La bozza di verbale viene
predisposta dalla dott.ssa Ricci e da lui successivamente corretta.
Secondo il consigliere Saponara si potrebbe non riportare nulla, poiché non ha
senso riportare un sunto che non sempre rispecchia il significato
dell’intervento.
Il consigliere Sili Scavalli desidera complimentarsi con l’Amministrazione
perché, almeno per quanto concerne i suoi interventi, trova sempre una perfetta
corrispondenza fra la sintesi e il senso del suo intervento quale risulta dallo
stenografico.
Il consigliere Farinato chiede se lo stenografico faccia parte integrante del
verbale.
Il rettore risponde di no.
Non essendovi altre richieste d’intervento, i verbali del 12 dicembre 2006 e del 21 dicembre 2006 sono approvati.
Alle ore 15.47 entrano nella Sala del
Consiglio i consiglieri Trebbi e Mussino.
Il direttore amministrativo ritiene doverosa una precisazione in relazione a
quanto affermato dal prof. Sili Scavalli in merito al contratto relativo al
servizio di cassa e di incasso delle tasse universitarie e dei contributi
universitari per conto della Sapienza Università di Roma.
Informa di aver ricevuto dal prof. Sili Scavalli alcune sentenze del Consiglio
di Stato in merito all’impossibilità di rinnovare convenzioni scadute a
decorrere dall’entrata in vigore di una legge dello Stato che recepisce una
direttiva della Comunità europea. Ringrazia il consigliere ma sottolinea che il
problema non concerne la convenzione in parola. Dà quindi lettura di quanto
segue:
“Con contratto del 3/11/99, rep. n. 192 fu affidato alla Banca di Roma S.p.A. il
servizio di cassa e di incasso delle tasse e dei contributi universitari per
conto dell’Università “La Sapienza”, per la durata di anni 5 a decorrere dal
3/11/99. Nel periodo antecedente alla scadenza, prevista per il 2/11/2004, è
stata avviata dall’Amministrazione una trattativa con la Banca, volta a definire
la possibilità di rinnovare, ai sensi della normativa al momento vigente (art. 6
Legge 537/93 come modificato dall’art. 44, co.2 Legge 724/94), il contratto
precedentemente stipulato, per un ulteriore quinquennio. A seguito di tale
trattativa, la Banca ha formulato una offerta, accettata dall’Ateneo, in data
30/11/2004 contenente nuovi prodotti, servizi ed agevolazioni. L’analisi dei
servizi e dei prodotti offerti si è protratta nel tempo, a causa della
particolare natura e delicatezza del servizio ed al fine di acquisire i pareri
dei Dirigenti della Rip. IV - Studenti, VI - Ragioneria, VIII - Satis e dei
Segretari Amministrativi tramite il loro organismo di coordinamento.
In data 25/01/2005 è stata redatta, sulla scorta dei pareri sopraccitati, una
relazione tecnico-economica sul servizio prestato dalla Banca e sull’offerta
formulata dalla stessa. In tale relazione si leggono i motivi di interesse
pubblico e di convenienza economica per la rinnovazione del contratto a
condizione di soddisfare la richiesta di rettifica, in senso più favorevole per
l’Ateneo, delle commissioni sulla fideiussione bancaria rilasciata dalla Banca
di Roma in data 24/9/85, a garanzia del mutuo concesso dal Ministero del Tesoro.
Tale condizione si è verificata in data 22/6/2005 ed ha comportato un risparmio
pari ad € 1.696.561,00.
Con nota del 24/6/2005 la Banca di Roma, nel confermare la precedente offerta
del 30/11/2004, ha riportato tutte le condizioni migliorative, derivanti dalle
trattative intercorse. La normativa sopravvenuta, (art. 23 Legge 18/04/05 n. 62,
in vigore dal 12/05/05), contenente il divieto di rinnovazione dei contratti,
non ha trovato applicazione al caso di specie, poiché la rinnovazione stessa
doveva ritenersi intervenuta con l’accettazione, in data 25/01/05, da parte
dell’Ateneo dell’offerta della Banca.
Posto quanto sopra, con provvedimento n° 000756 del 4/8/2005 è stato disposto il
rinnovo del contratto tratto per la durata di anni 5 a decorrere dal 3/11/2004
(la dicitura “2005” contenuta nel provvedimento è un mero refuso), secondo le
condizioni offerte il 30/11/2004 e precisate in data 24/6/2005 che di seguito si
riportano:
Tasso creditore sulle giacenze di cassa dell’Ateneo:
Tasso ufficiale di riferimento ridotto di 0.40 p.p. (attualmente quindi 1,60%),
con liquidazione trimestrale delle competenze;
Tasso debitore per eventuale anticipazione di cassa
Euribor 1 mese (base 365) media mesi in corso, rilevabile a fine mese dal
quotidiano “Il Sole 24 Ore”, aumentato di 2,40 p.p., con liquidazione
trimestrale delle competenze;
Commissione massimo scoperto trimestrale
Esenzione;
Finanziamento a m/l termine (con rimborso a 10 anni)
(concesso il 28/10/03)
IRS 7 anni +1,25 p.p.;
Contributi a favore di codesto Ateneo:
- contributo in denaro, finalizzato al perseguimento di scopi istituzionali
dell’Ateneo
Euro 1.275.000,00 per ciascun anno di durata contrattuale del servizio di cassa;
- contributo in conto interessi
€ 309.874,14 per tre annualità, e comunque a completa copertura degli interessi
a valere sul finanziamento concesso in data 28/10/03 di € 5.164.000,00
- contributo in denaro per lo sviluppo e gestione dei processi informatici per
il pagamento delle tasse universitarie
€ 50.000,00 per ciascun anno di durata contrattuale del servizio di cassa
- contributo in denaro per la sponsorizzazione della “Guida allo studente”
€ 36.000,00 IVA inclusa, per ciascun anno di durata contrattuale del servizio di
cassa
- compenso per la gestione del servizio di cassa
Esenzione
- Incasso tasse universitarie a sportello
Esente da commissioni
- Incasso tasse universitarie tramite canale internet
Conferma delle condizioni in atto, come concordato con la lettera del 23/9/2004;
- Prestito d’onore per gli studenti dell’Ateneo
Finalizzato a sostenere gli studenti nel corso degli studi universitari.
- Progetto famiglia
Pacchetto di agevolazioni bancarie riservate al nucleo familiare degli studenti
iscritti all’Ateneo.
- Carta Capitalia prepagata per gli studenti universitari
Il progetto prevede la personalizzazione della Carta Capitalia per consentire
agli studenti di fruire di servizi aggiuntivi ed ottenere sconti ed
agevolazioni.
- Carta pagamento stipendi
Carta Capitalia prepagata per la riscossione presso gli impianti BANCOMAT.
Attivazione del servizio di “E-COMMERCE” per tutti i Dipartimenti dell’Ateneo
Riduzione del 50% della commissione applicata per tale specifico segmento di
mercato.
- Servizi di consulenza ed assistenza per ottimizzare la gestione del patrimonio
immobiliare e mobiliare dell’Ateneo
Con interventi diretti e, ove necessario, tramite MCC.
Con contratto stipulato il 21/12/2005 rep. n. 2048 è stato, pertanto,
formalizzato il rinnovo, già efficace, a decorrere dal 3/11/2004, del servizio
citato.
Si precisa, inoltre, che per quanto riguarda il contributo in denaro finalizzato
al perseguimento di scopi istituzionali, definito in € 1.275.000,00 per ciascun
anno di durata contrattuale, la Banca di Roma ha provveduto al versamento al
Bilancio Universitario per le due annualità 3/11/04 – 2/11/05 e 3/11/05 –
2/11/06 per questo vi è traccia nei due bilanci 2005 e 2006 incassati con
reversali nn. 5797 e 11956 del 2006.
Altrettanto è avvenuto per i contributi in denaro per lo sviluppo e gestione dei
processi informatici per il pagamento delle tasse universitarie nonché per la
sponsorizzazione della “Guida allo studente”, definiti rispettivamente in €
50.000,00, versati per le due annualità 3/11/04 – 2/11/05 e 3/11/05-2/11/06, e
in € 36.000 (IVA inclusa), versati per la guida dell’anno accademico 2005/2006”.
In conclusione, le condizioni attuali risultano pertanto decisamente
migliorative, rispetto a quelle precedenti. Infatti, relativamente al contributo
in denaro finalizzato al perseguimento di scopi istituzionali si ha un vantaggio
di € 500 mila per ogni anno di durata del contratto; per la sponsorizzazione
della Guida dello Studente si hanno € 36.000 per ogni anno di durata del
contratto e per i contributi in denaro per lo sviluppo e la gestione dei
processi informatici per il pagamento delle tasse universitarie si ha un
vantaggio di € 50.000 per ogni anno di durata del contratto. Aggiunge che per le
commissioni sulla fideiussione bancaria, cui la banca ha rinunciato, il
risparmio per l’università ammonta ad € 1.696.561.
Sottolinea di aver ritenuto questa precisazione doverosa nei confronti del
Consiglio di amministrazione, del consigliere Sili Scavalli e dei Dirigenti che
hanno collaborato, attraverso una attività molto complessa (nel pieno rispetto
dell’allora vigente normativa) per il raggiungimento di queste particolari
condizioni nell’interesse dell’università.
Informa che la professoressa Marta Fattori
è stata eletta Preside della Facoltà di Filosofia e di averle formulato gli
auguri del Consiglio di amministrazione.
Comunica di aver nominato, con decreto del 22 dicembre, il prof. Attilio Celant,
Preside della Facoltà di Economia, Presidente dell’Ateneo federato delle Scienze
umanistiche, giuridiche ed economiche per l’anno 2007. Rileva che questo ateneo
cambia ogni anno presidente, e ciò costituisce uno degli aspetti per i quali
dovranno essere uniformati i regolamenti degli atenei federati.
Informa che sono stati eletti membri del Cun i seguenti docenti della Sapienza:
i professori ordinari Vincenzo Cuomo, Andrea Lenzi e Luigi Frudà; i professori
associati Roberto Capuzzo Dolcetta e Stefano Tortorella; i ricercatori Pietro
Cencerelli, Eugenio Carminati, Fabio Naro e Massimo Realacci. Fa inoltre parte
del Cun come membro designato il prof. Morcellini. Aggiunge di aver formulato ai
nuovi eletti gli auguri di buon lavoro. Nella cerimonia di passaggio delle
consegne vi è stato uno scambio di esperienze con i membri uscenti sull’attività
svolta e sui programmi futuri.
Comunica che è operativo, per il Senato accademico, il sistema di
informatizzazione degli Organi collegiali dell’Università. Il nuovo sistema è
stato elaborato dal dott. Domenico Bogliolo e dalla dottoressa Paola Pittoni del
SATIS con il coordinamento del Dirigente della Ripartizione V, dott. Ferdinando
Palange.
Il sistema consente di automatizzare la creazione dell’ordine del giorno e le
relative pratiche con i rispettivi allegati, la compilazione delle delibere, il
deposito sicuro delle pratiche sulla piattaforma documentale di intranet e la
presa visione telematica dei documenti da parte dei membri degli organi
collegiali. Verranno progressivamente rese operative funzioni avanzate di
ricerca. Il sistema sarà esteso a breve al Consiglio di amministrazione.
Sull’argomento relativo a: “Rapporti
Università/Aziende universitarie ospedaliere” (Punto 1), il rettore ricorda che
l’attività della Commissione Policlinico e Aziende ospedaliere si è sovrapposta
agli eventi succedutisi nel Policlinico nelle ultime settimane. Informa che in
qualità di Rettore ha convocato tutti i Direttori di Dipartimento di area
clinica per un incontro con il Direttore generale dell’Azienda, ha promosso un
confronto fra sindacati e il Direttore generale; inoltre, su richiesta dei
membri della Commissione Policlinico e Aziende ospedaliere, si è tenuta una
audizione, da parte della Commissione stessa, dei Direttori di Dipartimento di
area clinica. Risulta, pertanto, che le azioni poste in essere dal Rettore e dal
Prorettore con i rappresentanti sindacali ed i Direttori di dipartimento si sono
talvolta sovrapposte con l’attività della Commissione Policlinico e Aziende
ospedaliere. Ritiene, tuttavia, di aver ottenuto risultati positivi. Sottolinea
la grande e sentita partecipazione ed il desiderio di unitarietà di azione a
difesa dell’immagine del Policlinico e di coloro che vi operano.
Gli incontri hanno anche contribuito a fare chiarezza e ad evitare spiacevoli
malintesi. Aggiunge che nel corso dell’ultima riunione, ha chiesto al Direttore
generale del Policlinico una relazione particolareggiata in base alla quale,
unitamente all’esito degli incontri avvenuti, si riserva di assumere decisioni o
di adottare gli interventi che riterrà necessari per fare completa chiarezza su
tutta la vicenda.
Ringrazia il Direttore amministrativo per avere preparato un resoconto molto
dettagliato e completo, compiendo altresì una scrupolosa analisi dei complessi
rapporti tra Università ed Aziende universitarie. Reputa opportuno esaminarlo
approfonditamente perché spesso vengono adottate iniziative o fatte affermazioni
senza tenere conto dei vincoli normativi e delle situazioni esistenti.
La Commissione Policlinico e Aziende ospedaliere, che deve proseguire i propri
lavori, terrà un’altra riunione nell’intento di pervenire ad un’utile
conclusione. Prega il Direttore amministrativo di illustrare i contenuti del
documento sul quale, successivamente, si aprirà una discussione per chiarire i
punti ancora eventualmente oscuri. Ringrazia tutti coloro che partecipano ai
lavori della Commissione Policlinico e Aziende ospedaliere, alquanto
impegnativi. Ringrazia il Direttore amministrativo, la professoressa Farinato,
il professor Redler, il professor Saponara, il professor Gentile, il sig.
Simeoni, nonché i dirigenti dott.ssa Cavallo, dott. De Angelis, dott. Mancino,
dott.ssa Ranalli, arch. Di Bisceglie e la dott.ssa Ricci, che hanno preso parte
a queste riunioni.
Entrano la dott.ssa Cavallo, la dott.ssa Ranalli, il dott. De Angelis, la
dott.ssa Minucci.
Il direttore amministrativo spiega che la relazione si compone di più parti.
Nella premessa vengono focalizzati due aspetti fondamentali della problematica,
essendo stata più volte rappresentata in Consiglio di amministrazione, anche
attraverso richieste formali, la necessità di chiarimenti. Il primo di questi
due aspetti si riferisce alla definizione dei rapporti economico-patrimoniali
tra l’Università e l’Azienda Policlinico, mentre il secondo si riferisce alla
definizione dell’eventuale partecipazione universitaria al ripiano delle perdite
di gestione dell’Azienda Policlinico.
Ricorda che nel 2005 è stata già presentata al Consiglio di amministrazione una
relazione che essenzialmente si incentrava su alcuni aspetti che andavano
indagati ed approfonditi: quelli relativi al patrimonio immobiliare, alle
infrastrutture, al personale, alle spese sociali, alle attività formative, ai
dipartimenti (in particolare al rapporto tra Dipartimenti Universitari e
Dipartimenti Assistenziali Integrati) e, infine, alle ulteriori partite
contabili.
Il documento in esame tiene conto degli obiettivi da conseguire ed è stato
implementato in progress con le osservazioni e le richieste pervenute da parte
della Commissione istruttoria che ha analizzato il documento stesso nel corso
della prima riunione tenutasi il 10 gennaio. La relazione contiene anche un
documento politico, ovvero la memoria che il Rettore ha inteso presentare in
Senato accademico sulla sopravvenuta problematica derivata dalla pubblicazione
del dossier de l’Espresso, poi ripresa da numerosi media nazionali. Di
conseguenza, una esigenza scaturita già dal precedente Consiglio di
amministrazione e ribadita da quello attuale, si è venuta a sovrapporre con la
situazione particolare determinata dalla pubblicazione dei noti articoli di
stampa.
Sottolinea che il Rettore ha giustamente considerato prioritaria l’esigenza di
accelerare la discussione, anche se la commissione istruttoria proseguirà i
propri lavori dovendo ancora definire alcuni aspetti particolari.
Illustra la tesi sostenuta nella relazione per cui l’Università non deve
partecipare al ripiano delle perdite di gestione che l’Azienda Policlinico ha
assommato nel corso degli esercizi finanziari e spiega che tale tesi è
corroborata da una puntuale indicazione di carattere normativo e dal fatto che
la Regione Lazio ha addirittura proposto un ricorso per eccezione di
incostituzionalità poiché, nell’accordo tra Stato e Regioni, il ripiano delle
perdite dei Policlinici ad ex gestione diretta è rimesso in capo alle Regioni.
L’Università compartecipa al raggiungimento dei cosiddetti “risultati di
gestione” attraverso l’apporto di personale tecnico-amministrativo, di personale
docente, di immobili e di beni mobili che vengono utilizzati non solo per la
ricerca ma anche per l’assistenza. Tutto questo, in maniera alquanto puntuale,
esclude, a parere dell’Amministrazione, qualsiasi competenza o responsabilità in
ordine al ripiano delle perdite dell’Azienda Policlinico. A conferma di ciò, in
una memoria più ampia viene riportata una nota, fondamentale anche per il
Consiglio, nella quale il dottor Sinibaldi (all’epoca rappresentante del
Ministero del Tesoro in seno al Collegio dei Sindaci n.d.r.) afferma che non
esiste questa possibilità “avendo concorso anche alla definizione del decreto
legislativo n. 517 del 1999”. Sottolinea che cosa diversa è l’indicazione di
quale debba essere il piano di rientro sulle perdite che il Policlinico
determina nei suoi bilanci. Nella normativa, infatti, è contenuta l’indicazione
che l’Università, tramite il Rettore, deve esprimere un parere sul bilancio e
sul fatto che il piano di rientro deve essere definito dal Direttore generale e
concordato tra la Regione e l’Università.
Riguardo alla definizione dei rapporti economico-patrimoniali tra l’Università e
l’Azienda Policlinico, ricorda che da tempo si discute in ordine al fatto che
siano stati inseriti nel bilancio dell’Azienda ipotesi di crediti vantati nei
confronti dell’Università, essenzialmente riferibili a oneri sostenuti per i
servizi di pulizia e di vigilanza relativamente alle aree deputate alla
didattica e alla ricerca. Da un riscontro formale che è agli atti
dell’Amministrazione e che è stato portato all’attenzione della Commissione
istruttoria, risulta in maniera puntuale che l’Università ha sempre rigettato
qualsiasi ipotesi di inserimento unilaterale di crediti all’interno dei bilanci
dell’Azienda Policlinico nel presupposto che, se sono di natura convenzionale,
gli accordi debbono essere definiti con un “tavolo tecnico” nell’ambito del
quale stabilire se ed in che termini esistono delle partite creditorie o
debitorie e se ed in che termini esse dovranno essere considerate a credito o a
debito dell’Università. Fin quando ciò non avverrà, qualsiasi inserimento avrà
carattere unilaterale.
Se nei bilanci dell’Università non sono inserite partite debitorie,
l’inserimento nel bilancio dell’Azienda Policlinico di partite creditorie nei
confronti dell’Università attiene alla responsabilità del Direttore generale.
La Direzione della Ripartizione Ragioneria ha messo a disposizione gli atti che
dimostrano che questi inserimenti nei precedenti bilanci sono sempre stati
puntualmente confutati dall’Amministrazione universitaria.
Ricorda che fin da quando si è posta l’esigenza di definire i rapporti con
l’Azienda Policlinico, l’Università ha nominato i suoi rappresentanti
nell’organismo tecnico che aveva il compito di definire queste partite.
All’epoca, tra i Dirigenti vi era la dottoressa Stancari della Ripartizione
Personale mentre la dottoressa Cavallo era stata nominata in qualità di
Coordinatrice. Nel corso degli anni non si è avuto riscontro da parte
dell’Azienda a causa del succedersi di Direttori generali e Commissari, per cui
non vi è mai stata una continuità di azione capace di determinare la nomina di
rappresentanti del Policlinico in seno a questa Commissione.
Per quanto concerne gli aspetti relativi al patrimonio immobiliare, che
rappresenta uno degli aspetti peculiari, informa che l’Università ha riproposto
la costituzione di un organismo tecnico, con compiti di raccordo, che si è
insediato il giorno prima a seguito della nomina dei rappresentanti da parte del
Direttore generale dell’Azienda Policlinico. Sottolinea che i rapporti con
l’Azienda non ineriscono soltanto agli aspetti patrimoniali ma anche e
soprattutto agli aspetti relativi alle risorse umane, che devono essere
definiti.
Ricorda che il decreto legislativo 517/1999 stabilisce che gli immobili di
proprietà dell’Università destinati ad uso assistenziale debbano transitare
nella disponibilità in termini d’uso “delle Aziende” essendo una norma che non
si riferisce soltanto alla Sapienza, ma a tutte quelle università che dispongono
di Policlinici a cosiddetta “ex gestione diretta”. Questa normativa non è mai
stata portata ad effettiva applicazione anche perché, nel frattempo, è
intervenuta la legge 136/2001 che, con l’articolo 2, ha stabilito che gli
edifici demaniali in possesso delle università debbano transitare nella
disponibilità delle università stesse. Questa legge – attuata nei confronti
dell’Università di Pisa con l’effettivo trasferimento degli immobili demaniali
nella proprietà dell’ateneo – non è mai stata applicata nei confronti della
Sapienza nonostante i diversi solleciti, in base a presupposti diversi da parte
dell’Agenzia del Demanio che ritiene che gli immobili vincolati non possano
essere trasferiti. Al contrario, l’Amministrazione universitaria non ha mai
concordato su questo con il Demanio, come risulta dalle note scritte e come
ribadito dallo stesso Rettore durante un incontro con l’architetto Elisabetta
Spitz, Dirigente generale del Demanio, nel corso del quale ha sollecitato la
definizione di questo problema, propedeutico anche al trasferimento degli
immobili nel possesso del Policlinico. Ricorda che, a suo tempo, venne definito
uno schema di protocollo, allegato al verbale della seduta tematica del 2005,
con il quale si stabiliva il tipo di rapporto tra tre pubbliche amministrazioni;
il Demanio e l’Azienda Policlinico non hanno mai dato riscontro alla
trasmissione di questo protocollo. Una copiosa corrispondenza testimonia anche
per il 2005 un’intensa attività dell’Università tesa alla soluzione di questo
problema.
Da questa situazione discendono altre problematiche in ordine alla competenza
sulla gestione degli immobili, sulla gestione in parti dedite alla didattica ed
alla ricerca.
Nell’ambito delle infrastrutture, sono state analizzate le criticità concernenti
la termogestione, le reti di fonìa dati. Informa che rispetto al 2005, si è
riusciti a semplificare i rapporti con riferimento alla fonìa dati attraverso i
collegamenti in fibra ottica e l’interconnessione delle due centrali telefoniche
per l’eliminazione dei costi delle telefonate fra l’Azienda Policlinico e
l’Università. Precisa che ciò attiene ad una semplificazione della gestione e ad
una economicità dell’azione amministrativa che qualsiasi amministratore corretto
che tenda alla ottimizzazione della spesa deve adottare. La semplificazione
della trasmissione dati (per quanto concerne gli aspetti di didattica, di
ricerca e di fonìa) rappresenta una doverosa attività che è stata posta in
essere anche se non ha ancora raggiunto l’optimum.
Relativamente alla termogestione, riferisce che è stato definito un capitolato
con puntuali specifiche tecniche, grazie alla attività posta in esser dall’Energy
Manager, professor Livio De Santoli, in collaborazione con le dottoresse Cavallo
e Cosi. Si farà presto una gara autonoma per la termogestione che attualmente
comporta la condivisione della centrale termica.
Riguardo al personale, puntualizza che circa il 52 per cento del personale
universitario presta la propria attività presso l’Azienda Policlinico. Ritiene
che grande attenzione deve essere posta nei confronti del personale docente e
tecnico amministrativo che espleta la propria attività presso le Facoltà mediche
ed in particolare (per la parte assistenziale) presso l’Azienda Policlinico e
l’Azienda Sant’Andrea.
Sottolinea che nella relazione sono state esplicitate anche le problematiche
derivanti dalla strutturazione di personale destinato alle attività
assistenziali. L’Università vanta dei crediti nei confronti di alcune aziende
sanitarie che non hanno rimborsato le somme anticipate per la corresponsione
delle indennità assistenziali, per cui è stato attivato un Settore specifico per
il “recupero crediti”. Prossimamente saranno recuperate anche situazioni annose.
Invita a tener presente che, quando vengono messe in mora aziende presso le
quali sono strutturate unità di personale docente, il rischio è quello di non
poter erogare più il trattamento complessivo, comprensivo dell’integrazione ex
art.31, riducendo di conseguenza, considerata l’inscindibilità fra didattica,
ricerca ed assistenza, la remunerazione. Quindi, per esigenze di bilancio,
occorre evitare che le aziende aumentino la loro morosità nei confronti
dell’Università.
Informa che alla data del 1° novembre 2006 prestano attività presso la Prima
Facoltà di Medicina e Chirurgia 1.371 unità di personale, a fronte di 1.155
strutturati. Pertanto, circa 200 unità di personale non godono del trattamento
equiparativo perché non espletano attività strettamente correlate all’attività
assistenziale.
Sul personale tecnico–amministrativo, nella relazione vengono riportate le
problematiche derivanti dall’applicazione del nuovo contratto, tenendo presente
che nel frattempo una grossa novità è rappresentata dall’articolo 28 dell’ultimo
Contratto collettivo nazionale di lavoro che ha determinato una valutazione
diretta dell’Azienda in ordine al trattamento stipendiale complessivo fruito dal
personale universitario. Vi è un’attività che deve essere posta in essere
dall’Azienda Policlinico e che una volta completata, a suo avviso, risolverà
molti dei problemi anche di equiparazione in ordine all’applicazione di due
diverse tipologie di contratto: quello universitario e quello sanitario.
Ribadisce che il suddetto art.28 ha anche definito che le organizzazioni
sindacali del comparto universitario hanno una competenza esclusiva, non
riferibile ad altre organizzazioni sindacali, in ordine al personale che opera
presso l’Azienda Policlinico.
La dicotomia che vi era in precedenza rispetto alla partecipazione delle
organizzazioni sindacali di area sanitaria, è pertanto superata
dall’introduzione dell’articolo 28 determinato dal contratto collettivo;
aggiunge che vi è stato anche un ricorso presentato dalla FIALS, presso
l’Università di Tor Vergata, che è stato respinto per carenza di legittimazione
attiva di tale sindacato.
Il consigliere Sili Scavalli interrompe chiedendo se la motivazione per la quale
è stato respinto il ricorso è stata riportata nella relazione.
Il direttore amministrativo, invitando il consigliere a precisare dopo,
sottolinea che la sua è un’esposizione ordinata, tranquilla e senza alcun
intento polemico e prosegue il suo intervento specificando che nella relazione
sono contenuti anche i riferimenti relativi ad alcuni aspetti delle spese
sociali in ordine alla partecipazione alla scuola dell’infanzia della Città
Universitaria, in convenzione con il Comune, che vede la partecipazione dei
figli sia del personale dell’Università che di quello del Policlinico.
Aggiunge che un’altra attività che è stata ripresa e presentata è quella
formativa.
Relativamente ai dipartimenti, sottolinea che nella relazione è stato fatto un
breve accenno in quanto la situazione è in itinere. Comunica la definizione di
un regolamento, approvato il 22 dicembre dalle organizzazioni sindacali,
riguardante la costituzione e l’organizzazione sperimentale del Dipartimento ad
Attività Integrata (DAI) e i rapporti con i Dipartimenti Universitari.
Pone in evidenza la significativa sottolineatura che in tale regolamento è
auspicata la possibile coincidenza tra le due tipologie di dipartimento D.U. e
D.A.I. per evitare sovrapposizioni.
Nella relazione si fa anche riferimento alle partite contabili che sono in
essere, riguardanti la disciolta Azienda Policlinico e quindi i crediti vantati
nei confronti della gestione commissariale, dove è stato aggiornato un dato
avendo dei riflessi in termini di bilancio.
Conclusa l’illustrazione della relazione, aggiunge che la Commissione
istruttoria ha chiesto una integrazione della documentazione con una relazione
dettagliata del Direttore Generale dell’Azienda Policlinico su tutti i
provvedimenti adottati a seguito dei fatti che recentemente hanno coinvolto
l’Azienda; con la copia di tutta la normativa di riferimento per quanto concerne
i due aspetti rimarcati; con la copia degli accordi/convenzioni con altre
aziende ospedaliere e strutture sanitarie; con la copia del regolamento per la
costituzione e organizzazione dei Dipartimenti ad Attività Integrata; con una
relazione dell’Unità Organizzativa Ippocrate sulla utilizzazione dei fondi
assegnati negli ultimi tre anni e con il documento di rilevazione degli spazi
assegnati alla didattica, alla ricerca e all’assistenza. Aggiunge che è stato
anche chiesto di verificare se l’Azienda Policlinico ha trasmesso all’Ateneo il
bilancio e se è stata data la risposta. La risposta, che è stata sollecitata, è
stata trasmessa due o tre giorni fa. Risulta, quindi, agli atti che non è mai
stato trasmesso il bilancio dell’ultimo o penultimo esercizio finanziario
dell’Azienda. La Commissione ha anche chiesto di verificare la composizione e la
funzione dell’organo di indirizzo e di sollecitare, cosa che è avvenuta, il
Direttore generale a nominare i propri rappresentanti in seno alla Commissione
tecnica.
Informa che in Commissione istruttoria è stata riportata anche la memoria
presentata dal Rettore in Senato accademico e alle organizzazioni sindacali e
che attiene a due importanti aspetti, il primo dei quali di carattere
gestionale. In questa memoria il Rettore rimarca quelle che sono le
responsabilità gestionali che non possono che essere rimesse al Direttore
generale, in quanto vi è una separazione, in virtù della normativa esistente,
tra attività di gestione e politica; riporta le richieste fatte in seguito alla
denuncia dell’Espresso e ripresa dai media nazionali e le risposte date dal
Direttore generale in data 17 gennaio, allegando anche i verbali dei NAS
riferiti a quella data; riporta anche gli interventi posti in essere dal
Direttore generale.
Nella memoria il Rettore si sofferma, poi, sui nodi strutturali che sono a monte
di queste problematiche. Il modello organizzativo, determinato dal Decreto
legislativo 517/99, non è riuscito a realizzare una puntuale integrazione tra
didattica, assistenza e ricerca. Sottolinea, inoltre, gli aspetti relativi alle
problematiche di fondo: patrimonio immobiliare e personale
tecnico-amministrativo; informa dell’attività che ha posto in essere da un punto
di vista politico come Rettore nei confronti sia del Ministero che della
Conferenza dei Rettori, sul presupposto che la problematica Azienda
Policlinico-Sapienza abbia travalicato gli ambiti propri, diventando una
questione di carattere nazionale e assurgendo a problematica di rapporti Sanità
- Ministero dell’ Università – Regione – Università - Ministero dell’Economia -
Demanio. La problematica è, quindi, di carattere più ampio.
Infine, il Rettore fa riferimento a quanto intervenuto in termini di incontro
con le organizzazioni sindacali, a livello sia locale sia nazionale.
La memoria si conclude con una valutazione di opportunità a continuare a portare
avanti queste linee strategiche, sul presupposto che solo individuando un mutato
quadro di riferimento è possibile risolvere in maniera definitiva problematiche
che affondano le loro radici in ambiti diversi e più ampi e risalenti a tempi
sicuramente lontani.
Il prorettore reputa la relazione ampia ed esauriente. Ricorda alcune parti del
Protocollo d’intesa e in particolare l’articolo 2, secondo comma, lettera f, nel
quale viene detto che il Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata, per
le responsabilità gestionali derivanti dalla ricerca e dalla didattica risponde
sul piano amministrativo al Rettore, mentre per quelle derivanti dall’attività
assistenziale risponde, sul piano amministrativo e organizzativo, al Direttore
generale.
Laddove l’Università abbia un deficit relativo alla ricerca e alla didattica, ne
risponde direttamente; analogamente, in presenza di un deficit dalla parte
assistenziale è l’Azienda a risponderne.
Spiega che il sistema sanitario viene definito in inglese quasi-market, perché
il committente, che è la Regione, è ad un tempo colui che fissa le tariffe,
concorda con l’Azienda il budget annuale e stabilisce gli obiettivi.
È ben chiaro che chi determina questi tre aspetti poi determina anche il deficit
e quindi ne è responsabile.
Ricorda che quando il 25 luglio 2002 il Protocollo d’intesa fu sottoposto al
Senato Accademico, fece una serie di osservazioni vincolanti per il Rettore ai
fini della firma ma non recepite nell’intesa stessa.
Sollevò, allora, il problema del rimborso delle spese del personale
socio-sanitario, ponendolo tra i punti inderogabili ai fini della firma; questo
punto non fu inserito nell’intesa nonostante fosse stato votato dal Senato
Accademico e posto al Rettore come vincolo. Vi erano, inoltre, altri punti che
dovevano essere evidenziati, come la sperimentazione gestionale di fondazioni,
opzionale, e la designazione del Direttore generale secondo quanto previsto
dalla normativa, con l’indicazione degli obiettivi; questo aspetto è stato
recuperato in seguito nel contratto fatto dal Rettore al professor Montaguti,
mentre i precedenti contratti non contenevano gli obiettivi.
Relativamente all’edilizia, ricorda lo stanziamento del Ministero della Salute,
nel marzo 2001, ai sensi dell’articolo 71 della legge 448/98, Presidente del
Consiglio Amato e Ministro della Sanità Veronesi. In data 24 febbraio 2005, il
Direttore generale del Ministero della Salute ha dato parere favorevole al
progetto di ristrutturazione con alcune condizioni: chiedendo, per esempio, la
delibera di approvazione della Giunta regionale anche sul piano finanziario.
All’Università, infatti, viene chiesta soltanto la precisazione sullo stato di
proprietà del Regina Elena, destinato ad ospitare reparti di ematologia.
Chiede, inoltre, chiarimenti sulle modalità di reperimento di risorse
finanziarie sul mercato privato per realizzare i parcheggi e che
sull’investimento complessivo il 30 per cento sia costituito da cofinanziamento
da parte di privati.
Ritiene, pertanto, chiaro quale sia la filiera delle responsabilità. Non vi è un
atto né dell’Università, né della Facoltà che abbia impedito a qualsiasi
Direttore generale o Commissario di ristrutturare o demolire. Fa presente che in
occasione del Giubileo del 2000 il Direttore generale Fatarella ha ristrutturato
il DEA, abbattendo e ricostruendo senza alcun impedimento da parte
dell’Università nonostante che all’epoca si parlasse di Azienda universitaria,
non ancora autonoma.
Riferisce che il giorno prima, il Consiglio di Facoltà di Medicina ha affrontato
serenamente la questione, adottando alla fine una delibera unanime nella quale
ha chiesto al Rettore di chiedere al Direttore generale di adottare gli atti
previsti dalla legge e cioè il regolamento DAI, il cosiddetto manuale delle
procedure, l’elenco delle strutture organizzative interne, il nuovo assetto
stipendiale, il piano di ristrutturazione edilizia, con interventi, tempi e
piani di mobilità idonea a mantenere le attività e provvedimenti anche per
attuare l’intramoenia nell’ambito aziendale in maniera dignitosa; cose tra
l’altro che erano state poste tra gli obiettivi fissati dal Rettore.
Il consigliere Sili Scavalli, relativamente alla citazione del ricorso FIALS-Tor
Vergata, sostiene che tale ricorso riguardava un’altra cosa, perché a Tor
Vergata non c’è personale sanitario, altrimenti dovrebbe informare la Triplice
che è indirizzo dell’Amministrazione universitaria escludere CGIL, CISL e UIL
Sanità dal tavolo di trattativa dell’Azienda Policlinico, come sarà comunque
costretto a fare a seguito dell’affermazione del Direttore amministrativo.
Legge: “In data 3 novembre 2004 il giudice designato del tribunale ordinario di
Roma sezione lavoro, primo grado dottor Massimo Mariarini, ha accolto il ricorso
della FIALS per condotta antisindacale contro l’Azienda Policlinico Umberto I”.
Sottolinea che ci sono cause che si vincono ed altre che si perdono. In questo
ricorso il giudice sospendeva una deliberazione del direttore generale.
Il rettore lo interrompe non ritenendo l’argomento pertinente con quanto in
discussione.
Il consigliere Sili Scavalli prosegue il suo intervento affermando che la
sentenza, senza entrare nel merito della delibera in esame, parla comunque di
illegittimità poiché l’equiparazione economica del personale D2 del comparto
Università alla figura del dirigente tecnico del Servizio Sanitario Nazionale
non è supportata da alcuna norma di legge o contrattuale. L’articolo 28 del CCNL
dell’Università del 28 luglio 2004 prevede una tabella di equiparazione tra il
personale tecnico e il personale del comparto Università inquadrato nella fascia
ottava D. Ritiene che in base a questa sentenza del giudice, il Direttore
generale avrebbe dovuto revocare quell’equiparazione, però il Rettore Guarini ha
sollecitato addirittura il Direttore generale Cosi, allora Commissario
straordinario del Policlinico, con protocollo 11 del 21 febbraio 2005, ad
erogare le somme come precedentemente concordato nel febbraio 2005.
Ritiene opportuno precisare che il Rettore affermava che, ferme restando le
ricadute di carattere politico-gestionale del Direttore generale in ordine a
tale eventuale decisione del Rettore, la stessa avrebbe comportato comunque
possibili ritardi nella corresponsione del trattamento economico del personale
proporzionalmente assegnato all’Azienda su questa tematica. Ribadisce che
nonostante il giudice avesse dichiarato illegittima la delibera, il Rettore
scriveva che a suo avviso era legittima e che quindi andava applicata.
Essendo terminato il tempo a disposizione, la registrazione viene interrotta.
Il consigliere Sili Scavalli rileva che il prorettore ha parlato per otto
minuti.
Il rettore precisa che il professor Frati ha parlato come Prorettore vicario,
integrando l’ illustrazione del documento.
Il consigliere Sili Scavalli chiede la par condicio, altrimenti dovrà scrivere
dall’esterno, essendogli stata tolta la parola.
Il consigliere Simeoni si dispiace per il clima che si sta creando in Consiglio
di amministrazione in conseguenza di atteggiamenti di persone che non
distinguono il ruolo sindacale dal ruolo istituzionale: sono due piani ben
diversi e distinti, che portano ad affrontare le questioni in modo diverso a
seconda di come si deve operare. Purtroppo, quando si confondono questi piani
emergono tematiche ibride che producono situazioni di incomprensione. Invita il
professore Sili Scavalli a fare il consigliere di amministrazione e non il
sindacalista, perché il ricorso lo ha fatto da sindacalista e riguarda, semmai,
il confronto sindacale e politico nel quadro della concertazione fra
Amministrazione e sindacati. Chiede, come rappresentante istituzionale in
Consiglio, di non essere coinvolto in tematiche che non riguardano il Consiglio
di amministrazione. Tra l’altro, ritiene quella sentenza lacunosa perché il
giudice ha dimenticato che esiste un articolo 31 che nessuno ha abolito, per cui
la situazione è tutta da discutere.
Dichiara che conosceva già, in parte, il contenuto della relazione facendo parte
della Commissione Policlinico. Reputa la relazione abbastanza esaustiva riguardo
ai rapporti, sia di tipo normativo sia di tipo organizzativo-gestionale tra
l’Università La Sapienza e l’Azienda Policlinico. In seguito all’articolo de
L’Espresso si è creato al Policlinico Umberto I un clima di incertezza, di
confusione e di spinte politiche tali da intorbidire il quadro delle relazioni.
Cita, ad esempio, la conferenza stampa indetta dalle organizzazioni sindacali
della Sanità che rappresentano il personale regionale che opera nell’Azienda
Policlinico a cui ha partecipato come uditore e in cui sono state fatte
affermazioni singolari. Chiede al Rettore una presa di posizione ufficiale e
chiara, come già espresso in un recente confronto sindacale rispetto al ruolo
dell’Università nell’Azienda Policlinico Umberto I.
Aggiunge che in quella conferenza stampa sono stati toccati alcuni argomenti,
fra i quali un punto delicatissimo riguardante il personale che opera
nell’Azienda. I sindacalisti a livello provinciale della Sanità hanno affermato
testualmente ai giornalisti presenti che, per quanto riguarda il personale,
auspicano che innanzitutto l’Azienda diventi a totale controllo regionale, che
venga redatto immediatamente l’atto aziendale e definita la pianta organica per
poi verificare se il personale cosiddetto universitario “comandato” all’Azienda
Policlinico abbia diritto di stare nella pianta organica e se l’eventuale
personale universitario in esubero debba uscire dall’Azienda. Precisa di non
ritenere il personale universitario “comandato” ma funzionalmente assegnato, con
decreto rettorale reiterato nei vari tempi, presso l’Azienda Policlinico.
Ritiene che il Rettore debba prendere una posizione ufficiale per chiarire che
nell’Azienda universitaria e nel comparto Università vi sono regole certe e
rapporti che vanno tenuti con correttezza istituzionale secondo le normative
vigenti.
Alle ore 17.00 esce dalla Sala del Consiglio il consigliere Sili Scavalli.
Il consigliere Altezza stigmatizza l’intervento del consigliere Sili Scavalli
che giudica assolutamente fuori luogo e fuori tema rispetto anche alle
affermazioni fatte.
Dichiara di condividere l’intervento politico del consigliere Simeoni e di voler
entrare nel merito degli aspetti convenzionali, perché dalla relazione
presentata emergono a suo avviso nodi che devono al più presto essere sciolti.
Crede che l’attuazione dei rapporti convenzionali, che ancora non si riesce a
definire, debba essere assolutamente accelerata per risolvere le problematiche
relative alla termogestione, alla rete telefonica, alla gestione degli archivi,
alla definizione del regolamento DAI, ma anche al manuale di procedura che dovrà
essere eventualmente approvato attraverso confronti che dovranno svolgersi nelle
sedi opportune, oltre all’applicazione dell’articolo 28, citato fuori luogo da
parte del consigliere Sili Scavalli.
Tutte questi aspetti costituiscono motivo di fortissime preoccupazioni che
impongono da parte del Rettore un intervento assolutamente pressante verso la
Direzione generale dell’Azienda affinché la partecipazione della stessa a questi
momenti di confronto venga resa improcrastinabile. Dalla relazione emergono
forti elementi di preoccupazione a prescindere dalle altre questioni che sono
state sollevate dalla stampa, tra cui alcune affermazioni frutto di pura
strumentalizzazione. Ritiene che la migliore risposta possa essere data con
l’applicazione di quelle che sono le norme, con la pronta definizione degli atti
convenzionali e dei rapporti tra Azienda e Università, con il proseguimento del
confronto sindacale per quanto riguarda le vertenze in atto, la cui risoluzione
porterà un sostanziale contributo ad un miglioramento nella gestione
dell’Azienda e nei rapporti con l’Università.
Sottolinea la preoccupazione in ordine ad alcuni punti che emergono dalla
relazione, che vedono pesantemente un’assenza da parte dell’Azienda. Il fatto
che nell’ultimo periodo si sono succedute diverse Direzioni non appare una
sufficiente giustificazione. Sottolinea un altro punto essenziale riguardante la
definizione dei rapporti convenzionali relativi alla formazione perché, malgrado
l’università per la propria formazione generalista non abbia escluso il
personale universitario dell’Azienda, debbono essere fatte anche delle
convenzioni che vadano verso una formazione più specifica di cui ha bisogno e ha
diritto il personale universitario che presta servizio nell’Azienda.
Il rettore sottolinea che il contaminuti per gli interventi è elettronico ed
opera automaticamente, segnalando con variazioni di colore il passare del tempo.
Il consigliere Ligia giudica molto valida e concisa la relazione, di cui
condivide politicamente le linee. Ritiene che la convenzione vada definita con
l’Azienda Policlinico e che vadano definitivamente chiariti gli eventuali debiti
o crediti. E’ convinto che l’Università svolga un lavoro notevole dentro al
Policlinico e quindi dubita dell’esistenza di debiti con l’Azienda Policlinico.
Se effettivamente risultano nel bilancio dell’Azienda debiti, che comunque
ritiene non possano essere portati a carico dell’Università, occorre definire
tutte le problematiche illustrate nella relazione, stabilire una somma finale e
superare le annose difficoltà. Al di fuori di quelli che sono le notizie
scandalistiche o le polemiche, ritiene che il Policlinico non sia tra i peggiori
di Roma e d’Italia, anche in considerazione che altre Aziende hanno deficit
peggiori. D’altra parte, ritiene che l’Azienda non andrebbe meglio senza il
sostegno dell’Università. Si chiede cosa potrebbe fare la Facoltà senza i
docenti e senza il personale tecnico- amministrativo che opera nell’Azienda.
Ricorda che l’articolo 28 del CCNL prevede che il personale venga regolarizzato.
Se si può ascrivere anche all’Università una colpa, è quella di non averlo
ancora applicato. È vero che non è semplice applicarlo senza un pieno sostegno
ed una piena attività dell’Azienda, però l’applicazione dell’articolo 28 del
contratto, che è legge dello Stato, risolverebbe per parte del personale
tecnico-amministrativo quasi tutti i problemi.
Relativamente all’archivio, questo è completamente inattivo; ciò costituisce un
problema rilevante per il personale che deve andare in pensione per cui ritiene
sia giunto il momento di affrontarlo, considerato che è emerso in maniera
evidente.
Il rettore riferisce che sulla questione del distacco del Policlinico
dall’Università, ha partecipato ad un incontro a livello nazionale con le
organizzazioni sindacali e ha preso visione del documento unitario che condivide
pienamente. Informa di aver inviato una sua nota alle organizzazioni sindacali
nazionali del comparto Università.
Il consigliere Trebbi invita a non prendere troppo in considerazione i contenuti
della campagna giornalistica. Relativamente alla relazione, rivolge un grande
apprezzamento al Direttore amministrativo e a tutta la sua équipe; si tratta di
una relazione molto chiara, concisa e densa di riferimenti giuridici. Concorda
con quanto affermato dal consigliere Ligia in merito alle problematiche dei
debiti e dei crediti. Rileva che nella relazione, in ordine alla necessità di
definire con certezza i reciproci rapporti di debito/credito tra le due
Amministrazioni previa individuazione degli ambiti di rispettiva competenza, si
dice che “tale necessità era già stata ravvisata dal collegio dei sindaci” nella
seduta del 6/3/2003. Richiama l’attenzione sul fatto che sono passati diversi
anni prima di arrivare ad un punto di risoluzione. L’Università deve essere più
celere nelle sue decisioni. Se, dopo la risoluzione del Collegio dei Sindaci,
l’anno successivo si fosse già deciso qualcosa, si fosse andati già ad una
Conferenza dei servizi per stabilire, una volta per tutte, questa annosa
questione, il Consiglio non dovrebbe ancora discutere sui tanti aspetti
irrisolti.
Ritiene necessario giungere, nell’ambito della problematica Università-Azienda
Policlinico, ad una specifica trasparenza degli atti ufficiali, affinchè non si
riproduca quanto accaduto nelle passate gestioni, quando è stata firmata una
convenzione Università-Policlinico bypassando gli organi centrali del
Policlinico stesso.
Il consigliere Saponara ringrazia il Rettore, il Direttore Amministrativo e
tutti i suoi collaboratori per avergli reso chiara questa problematica
complessa.
Evidenzia che, in questo momento, il grosso problema non è rappresentato dalla
campagna-stampa, destinata ad esaurirsi, ma dalla definizione dei rapporti tra
l’Università e l’Azienda Policlinico.
Ritiene che l’Azienda sia lo strumento per le attività assistenziali, essenziali
per lo svolgimento delle funzioni istituzionali di didattica e di ricerca
dell’Università e, quindi, della Facoltà di Medicina. Poiché il regolamento DAI
va in direzione opposta, di sovrapposizione di funzioni di organi aziendali e
non universitari, prega il Rettore di inserire questo argomento all’ordine del
giorno della prossima riunione della Commissione Policlinico e Aziende
Ospedaliere. Informa che il Preside della Facoltà di Medicina ha recentemente
nominato una commissione, di cui si onora di partecipare.
La Regione ha dimostrato il suo fallimento nel ’99 e nel 2007. Il voler
procedere ad acquisire sempre di più vuol dire andare incontro ad ulteriori
fallimenti; se è da retroguardia dire che l’Azienda deve essere a maggiore
gestione universitaria, occorre evitare di mettersi nelle mani di chi sta
operando in maniera distruttiva attraverso una pessima gestione dei Direttori
generali, Commissari eccetera. Comunque la situazione è complessa anche a causa
di una carenza normativa. Occorre un provvedimento legislativo che auspica vada
verso l’Università, ma nelle more non si può andare verso una maggiore
aziendalizzazione di tipo ospedaliero.
Il rettore precisa che il regolamento DAI è stato esaminato per molto tempo con
le organizzazioni sindacali e che grazie al confronto tra le parti e al
contributo delle organizzazioni sindacali dell’Università il documento iniziale
consegnatogli a luglio è stato notevolmente migliorato.
Il prorettore precisa che i punti che durante la trattativa sindacale sono stati
visti con minore attenzione, e a cui si riferisce il consigliere Saponara, sono
contenuti negli allegati, dove viene detto, al contrario di quanto previsto nel
testo modificato, che il superiore gerarchico aziendale giudica sulla ricerca.
Aggiunge che il giorno prima, in Facoltà, sono state approvate correzioni al
testo ma solo dopo è stato deciso di mettere mano agli allegati perché non erano
stati esaminati in sede di trattativa, ed è a questo che si riferisce il giusto
risentimento del consigliere Saponara.
Il consigliere Vestroni esprime apprezzamento per il documento anche se suscita
tante perplessità. Riconosce la difficoltà di elaborazione di un documento su
una materia di grande complessità e che lui stesso, al momento, non si sente
preparato a commentare puntualmente.
Vi sono problemi che s’intrecciano con gestione, politica e quant’altro e che
sono dunque più complessi di quanto effettivamente non appaia da poche righe. Di
conseguenza, di fronte a problemi che non si riesce a risolvere, è inutile
tergiversare. Apprezza quanto affermato dal consigliere Trebbi ed auspica che
questo Consiglio sia più fattivo.
Riguardo al modello di gestione, ognuno potrebbe avere un’idea diversa: già
all’interno di questa Università, il modello di gestione del Policlinico e del
S. Andrea sono diversi.
Ritiene opportuno chiarire bene, fra l’altro, quali sono i nessi fra Consiglio
di amministrazione, forse anche tra Rettore, e questione Policlinico. Quando si
leggono certi articoli di stampa, essendo i Consiglieri più esposti di quanto
non lo sia un professore normale, si è anche i più interessati a capire se si
può fare qualcosa ed eventualmente migliorare. Chiede alcuni chiarimenti
tecnici.
Alle ore 17.25 esce il consigliere Falcone.
Il rettore fa presente che la dicotomia tra i due modelli di azienda dovrebbe
essere superata proprio perché c’è ora l’impegno politico a dare attuazione
completa al decreto legislativo 517/99; ci dovrebbe, perciò, essere un unico
modello di azienda. Per questo aveva affermato di condividere il documento che i
sindacati universitari unitari hanno presentato a Mussi.
I compiti del Consiglio di amministrazione nelle questioni del Policlinico si
evincono dalla relazione, ma ritiene più opportuno che la Commissione
istruttoria chiarisca per il futuro, come ricorda di aver egli stesso sempre
affermato, che ciò non è di competenza di questo Consiglio che, diversamente, si
assumerebbe responsabilità che non gli competono o che sono solo del Rettore.
Ritiene molto importante dedicare tanta attenzione al Policlinico ma una volta
che la Commissione avrà terminato i suoi lavori e avrà chiarito i rapporti tra
Università e Azienda ospedaliera, il Consiglio dovrà occuparsi anche di altri
problemi, perché l’Università è formata da tante Facoltà e Dipartimenti: il
Policlinico e la Facoltà di Medicina sono importantissimi però non ci si può
occupare solo o prevalentemente di loro.
Il prorettore precisa che, in base al decreto legislativo 517/99, al termine del
quadriennio, si perviene a un modello unico il cui nome è già definito: Azienda
Ospedaliera Universitaria “Policlinico Umberto I” oppure S. Andrea. Aggiunge
che, a livello nazionale, si sta convergendo sull’ipotesi che il Direttore
generale sia nominato con atto congiunto del Rettore e del Presidente della
Giunta regionale. Una struttura nuova, quando parte, Facoltà o Azienda che sia,
si configura al meglio, non assume su di sé le stratificazioni del passato, che
invece lascia alla vecchia Azienda e alla vecchia Facoltà.
Un altro aspetto, molto delicato, è la correlazione della programmazione
accademica, che nelle altre Facoltà ha regole totalmente diverse, con la
programmazione aziendale.
Ricorda che quando è diventato Preside, i professori ordinari ed associati erano
960, i ricercatori e tecnici laureati 1.020, per un totale di oltre duemila
persone; in sedici anni si è passati da duemila persone a mille e cento che,
sommate a quelle in servizio al S.Andrea e a Latina comportano una diminuzione
del 30 per cento. C’è stato un ridimensionamento importante rispetto a
situazioni del passato.
Il direttore amministrativo per rispondere anche alla sollecitazione del
consigliere Trebbi, legge una nota del 2003 in cui sono riassunte le
problematiche che devono essere affrontate da oggi in poi.
Precisa che si tratta di una sua nota del 5 settembre 2003, con protocollo G
11/82/44, in riscontro ad una nota del Commissario straordinario, “Egregio
dottore, riscontro la sua nota del 01.09.2003 prot.0019955, inviatami per
conoscenza, con cui la S.V. concorda sulla necessità di convocare a breve un
tavolo di discussione tra le reciproche Amministrazioni al fine di affrontare e
risolvere definitivamente la problematica relativa ai rapporti, patrimoniali e
non, tra questa Università e codesta Azienda così come del resto indicato dal
Collegio dei Sindaci nella seduta del 08.03.03. In proposito, è appena il caso
di rilevare che la complessità delle problematiche da affrontare, per la
inscindibilità dell’attività didattica e di ricerca da quella assistenziale,
nonché per la natura universitaria dello stato giuridico del personale docente e
tecnico amministrativo in servizio presso l’Azienda, la cui competenza
gestionale resta in capo all’Università, presuppone approfondimenti che
involgono diverse materie ed aspetti tecnico-giuridici riferibili a varie aree
di attività: patrimoniali, tecniche e relative alle risorse umane.
Sulla base di tali considerazioni e sul presupposto che la vigente normativa,
così come è recepita dall’ordinamento universitario, riconosce al Direttore
Amministrativo dell’ Università la complessiva gestione finanziaria, tecnica ed
amministrativa con autonomi poteri di spesa, risulta evidente che le
interlocuzioni sotto tale profilo non potranno che avvenire, per quanto mi
concerne, con la S.V., attesa la omologa competenza riconosciutaLe.
Risulta, peraltro, necessario, come a suo tempo già rappresentato, che i Suoi
Dirigenti prendano gli opportuni contatti, ai fini di una preliminare
valutazione di ordine tecnico, con i Dirigenti dell’ Amministrazione
Universitaria preposti alle varie aree di attività.
A tal fine, ed allo scopo di facilitare ogni rapporto, per garantire maggiore
efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, ritengo opportuno che per
gli aspetti tecnico-patrimoniali gli incontri avvengano con la dottoressa
Daniela Cavallo, Dirigente dalla Ripartizione III - Patrimonio, la quale, già da
tempo attivata sulla materia, rappresenterà il referente universitario per tutte
le incombenze del caso.
Per la parte relativa alla “Risorse umane” il referente dell’ Amministrazione è
la dottoressa Perla Stancari, Dirigente della Ripartizione II - Personale,
anch’essa già da tempo attivata sulla problematica.
Risulta, infine, necessario rammentare che la definizione dei rapporti negli
atti consequenziali (protocollo d’intesa, convenzioni, etc.) troverà formale
riscontro anche in valutazioni preliminari del C.d.A. per le implicazioni di
carattere economico-finanziaro aventi riflessi sul bilancio universitario.
Nell’attesa di incontrarLa personalmente, mi è gradita l’occasione per inviarLe
i miei più cordiali saluti”.
Puntualizza che questa lettera, che voleva ed intendeva porre un punto fermo in
ordine all’esigenza di affrontare in maniera sistematica queste problematiche,
poi non ha avuto una concretizzazione; di qui la necessità di convocare questo
organismo paritetico per la definizione di tali problematiche. Occorre
affrontare in un tavolo tecnico congiunto queste problematiche che sono a 360
gradi, perché ci sono altri aspetti che vanno definiti oltre l’aspetto
patrimoniale e delle risorse umane. Il presupposto è, come affermato dal
consigliere Saponara, che l’Azienda espleta attività strumentale e la
definizione di questi rapporti non può che avvenire attraverso questa linea di
principio. La problematica in ordine a quanto poi deve essere la partecipazione,
non può che essere risolta attraverso una normativa di riferimento ed una
valutazione di carattere tecnico.
L’Università è pronta per un confronto, avendo già predisposto lo schema di
convenzione e definito le risorse in termini finanziari. Per quanto concerne il
personale sottolinea che l’Azienda si avvale di un consistente numero di persone
il cui stato giuridico è quello di personale universitario, che quindi non grava
sul bilancio regionale.
Per gli aspetti patrimoniali c’è stata già una rilevazione delle aree compiuta
dall’Unità Organizzativa Ippocrate; quindi, vanno definite le percentuali
convenzionali in ordine alla parte comune, così come vanno definite le partite
creditorie per gli ex “prefettati”, personale medico, dedito esclusivamente
all’attività assistenziale, il cui onere è sostenuto dall’Università ma che
dovrebbe gravare sul bilancio dell’Azienda.
In ogni caso il delta tra crediti e debiti non potrà che essere inserito a
decorrere da una certa data, altrimenti si avrà, con effetto retroattivo,
inserite nei bilanci dell’Università situazioni che non sono state mai
formalmente definite, ancorché più volte sollecitate.
Ritiene importante anche un’altra nota del 2004, riferita agli aspetti
patrimoniali, inviata anche questa al Commissario straordinario, in cui si
ribadisce ancora una volta la necessità di convocare al più presto un incontro
con il Dirigente della Ripartizione III e con quello della Ripartizione II, in
questo caso il dottor De Angelis, nel frattempo succeduto alla dottoressa
Stancari, al fine di valutare in via preliminare tutti gli aspetti
tecnico-patrimoniali e quelli relativi alle risorse umane, nonché tutte le
implicazioni economico-finanziarie da sottoporre all’esame del Consiglio che non
è stato mai bypassato né omesso, per affrontare e risolvere definitivamente la
questione relativa alla destinazione degli immobili sia sotto l’aspetto
didattico-scientifico che tecnico-giuridico.
Precisa che questa nota è stata inviata non solo al Commissario straordinario,
ma per conoscenza anche alla dottoressa Elisabetta Spitz, Direttore generale
dell’Agenzia del Demanio. Quindi, è stata invocata una chiamata in causa
dell’Agenzia del Demanio in quanto gli edifici, per la quasi totalità, sono
demaniali.
Tutto ciò non si è concretizzato e non ritiene opportuno analizzarne ora le
ragioni. Al Commissario straordinario è succeduto un altro Direttore generale,
vi sono solleciti in ordine all’attivazione di questo tavolo tecnico, vi è
questa volontà, vi è una Commissione istruttoria del Consiglio di
amministrazione. Quindi, quanto prima si riunisce, quanto prima potrà affrontare
e risolvere questi problemi.
Si tratta essenzialmente di due grandi partite e di alcuni codicilli che vanno
inseriti in un quadro di rapporto convenzionato.
Il dottor Oriani si scusa in quanto, per ragioni istituzionali, dopo il suo
intervento dovrà abbandonare il Consiglio.
Precisa che il Collegio dei Sindaci ogni anno, in sede di rendiconto e di
bilancio preventivo, ha evidenziato questo problema che in una qualche misura
impatta sulle previsioni di bilancio in termini di assoluta attendibilità e
congruità.
In questo caso non si tratta di un problema di buona volontà ma di un dovere
istituzionale al quale bisogna richiamare chi è responsabile.
L’università chiede solo l’adempimento di doveri istituzionali, l’inadempimento
dei quali produce responsabilità.
Aggiunge che una convenzione non deve essere un’opera definitiva ma può essere
prevista anche in termini di praticabilità; di volta in volta, di fronte ad
aspetti importanti, la si esamina e poi si agisce di conseguenza. Una
convenzione non deve essere onnicomprensiva o totalizzante; convenzioni per
oggetti definiti possono essere portate ad effetto. Ritiene che rispetto al
nulla potrebbe essere interessante questa costruzione in progress dove si
realizzano intese.
Precisa di aver voluto fare queste segnalazioni proprio perché il Collegio è
stato citato ma ricorda che il Collegio su queste tematiche ha sempre posto
particolare attenzione perché ritiene che sia un aspetto veramente importante.
Il rettore conclude la discussione raccomandando alla Commissione di procedere
al più presto alla stesura di un documento definitivo. Ritiene di poterla
convocare subito.
Escono la dott.ssa Cavallo, la dott.ssa Ranalli, il dott. De Angelis, la
dott.ssa Minucci.
Il Consiglio prende atto della relazione.
Alle ore 17.45 escono il dott. Oriani e il consigliere Bonafede.
Il Presidente, a seguito di richiesta di alcuni consiglieri, informa il Consiglio di Amministrazione sulle “indennità Organi di Governo”. Ricorda che, in base al criterio della responsabilità e competenza dei vari Organi, il Consiglio, con delibere in data 21 giugno e 19 luglio 2005, ha determinato le indennità da corrispondere agli Organi di Governo dell’Ateneo, a decorrere dal 1° luglio 2005 ad eccezione del Collegio dei Sindaci per il quale la corresponsione decorre dalla data della costituzione dell’Organo (25 marzo 2005), e, si è riservato di riesaminare la materia in relazione ad eventuali riduzioni di stanziamento ed all’attivazione degli Atenei Federati. Le indennità e i gettoni sono stati decurtati del 10%, così come previsto dal comma 58 dell’art. 1 della legge 266/2005 (finanziaria 2006) a decorrere dal 1° gennaio 2006. Con delibera in data 14 novembre 2006 sono state fissate le indennità da corrispondere ai Presidenti degli Atenei Federati, con decorrenza 1° gennaio 2007. Nella tabella sottostante sono riportate le indennità percepite da tutti gli Organi di Governo de “La Sapienza”:
*La indennità prevista per i pro-rettori, con provvedimento in corso di emanazione, sarà decurtata a decorrere dal 4 luglio 2006 di un ulteriore 30%, a norma dell’art. 29 del Decreto Legge 223/2006 di seguito citato.
Le seguenti figure istituzionali, inoltre, percepiscono un gettone di presenza:
Specifica che per quanto riguarda l’applicazione dell’art. 29 del Decreto Legge 223 del 4 luglio 2006, che prevede che “la spesa complessiva sostenuta dalle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, per organi collegiali e altri organismi, anche monocratici, comunque denominati, operanti nelle predette amministrazioni, è ridotta del 30% rispetto a quella sostenuta nell'anno 2005 con l’esclusione degli organi di direzione, amministrazione e controllo non statali previsti e disciplinati da norme statutarie..”; il relativo provvedimento è in corso di emanazione. Ricorda, infine, che lo stanziamento sul 2.1.2.1. “gettoni/Indennità” per l’esercizio finanziario 2007 ammonta ad euro 1.157.320,00 e che, a seguito della già citata delibera di Consiglio in data 19 luglio 2005, lo stanziamento per le indennità da corrispondere ai Presidi ed ai Direttori di Dipartimento è stato previsto sul conto 10.1.1.1. “ contributo ordinario” per un ammontare di euro 442.680,00. Tali stanziamenti rappresentano il limite massimo disponibile. Il Presidente invita il Consiglio a riesaminare la materia.
Allegati parte integrante:
delibera del Consiglio di
Amministrazione del 21 giugno 2005; (ALL.2)
|
Sull’argomento relativo a: “Indennità organi di governo” (affari contabili 2/1),
il rettore informa che in base alla richiesta avanzata da alcuni consiglieri di
avere informazioni sulle indennità degli organi di governo, gli Uffici, che
ringrazia, hanno preparato il documento in esame. Precisa che le delibere degli
organi collegiali del 1999 e del 2005 avevano fissato queste indennità.
Fa distribuire due prospetti riepilogativi.
Il direttore amministrativo precisa che i due prospetti, preparati poche ore
prima che si riunisse il Consiglio, possono essere utili per un’analisi
maggiormente approfondita della problematica.
Il primo prospetto fornisce un’analisi comparativa con alcune università
relativamente all’anno 2005.
Il secondo prospetto chiarisce qual è stato, in progress, lo sviluppo delle
indennità dal vecchio regolamento di contabilità fino ad oggi.
Secondo il consigliere Farinato dalla cartellina non si evince la motivazione
per cui viene data una indennità di carica ai prorettori, che non sono previsti
nello statuto e neppure nel regolamento di finanza e contabilità.
Chiede come si sia arrivati a questa indennità, escludendo il prorettore
vicario.
Chiede quale sia la differenza tra la figura del prorettore e quella del
delegato.
Il consigliere Laganà chiede come mai l’analisi comparativa sia stata fatta solo
con un numero limitato di università; ritiene che un’analisi di questo genere
non possa essere molto indicativa. Ritiene poco significativa una comparazione
tra una grande università ed una piccola università, tipo quella di Salerno.
Rileva che alcuni centri di spesa, in modo particolare alcune Facoltà,
presentano un’anomalia. Poiché le indennità dei Direttori di dipartimento e
degli altri centri di spesa vengono ad essere attivate sul bilancio ordinario
degli stessi centri, questo determina che i fondi per le attività ordinarie di
alcuni centri di spesa sono inferiori al 50 per cento dell’indennità. Auspica
che nel futuro si riesca a riportare le indennità dei Direttori di Dipartimento
e degli altri centri di spesa a non gravare sul finanziamento ordinario.
Il consigliere Mussino concorda con gli interventi precedenti.
Rileva, con sorpresa, che i membri eletti del consiglio di amministrazione sono
in qualche modo misurati sulla presenza. Ritiene ciò un po' offensivo,
considerata la costante presenza di tutti i consiglieri. Chiede per quale motivo
i componenti del Nucleo di valutazione abbiano un’indennità svincolata dalla
presenza. Essi potrebbero partecipare all’attività del Nucleo di valutazione
senza prendere parte ad alcuna seduta e fruire comunque integralmente
dell’indennità. Ritiene questo un aspetto da riconsiderare.
Il rettore ricorda che questi aspetti sono stati discussi e chiariti dal
precedente Consiglio.
Il direttore amministrativo invita a tenere presente che si è di fronte ad un
deliberato collegiale.
Risponde alla prima domanda del consigliere Laganà e precisa che sono stati
semplicemente estrapolati i dati di quelle università che sembravano più
significative per dimensione e per vicinanza. Si tratta di un’analisi che è solo
l’estrapolazione di un’altra più ampia.
Sulla seconda questione che è stata posta, si è incorsi in un errore tecnico.
Nell’applicazione dei vincoli, si è determinata lo scorso anno una riduzione
complessiva dello stanziamento della dotazione ordinaria dei centri di spesa che
ha inciso anche sulle indennità con il paradosso citato dal consigliere Laganà.
Ciò vale non tanto per i Dipartimenti ma piuttosto per le piccole Facoltà, in
particolare Studi orientali, Statistica e così via, dove l’incidenza è stata
elevatissima. Occorre trovare una soluzione, che potrà trovare applicazione a
partire dal 2007: anche se passerà del tempo, si farà in modo di applicare il
nuovo sistema a partire dal 1° gennaio dell’anno in corso, fermo restando il
rispetto della volontà del Consiglio.
Relativamente alle indennità dei Prorettori, ricorda che nella seduta del 2005
il Consiglio ha così motivato la delibera: “considerato il loro rilevante e
nuovo impegno istituzionale” precisando che doveva essere corrisposta “la stessa
indennità prevista per i Presidi di Facoltà, purché non godano già di altre
indennità”. Vi era poi un ulteriore vincolo per cui doveva essere corrisposta
una sola indennità, ovvero quella più alta.
Relativamente alle considerazioni del consigliere Mussino, ricorda che il
Consiglio, tra una ipotesi che prevedeva la corresponsione di un’indennità di
partecipazione proporzionale alle sedute programmate e un’ipotesi alternativa
che prevedeva una quota fissa ed una proporzionale al livello di partecipazione,
scelse il sistema misto: quota fissa più quota commisurata sulla partecipazione
avendo l’esigenza di avere una partecipazione piena alle sedute del Consiglio,
visto che era accaduto che vi fossero sedute con una partecipazione talvolta ai
limiti del numero legale.
Sottolinea che il delegato non percepisce alcun compenso, mentre per il
Prorettore, che ha una valenza istituzionale di presenza di governo, l’indennità
rappresenta soltanto un ristoro della rilevanza di questa maggiore attività
laddove l’indennità del Prorettore vicario è commisurata all’indennità del
Rettore.
Il consigliere Farinato puntualizza che la sua era una richiesta di sapere quale
disposizione di legge stabilisca che il consiglio di amministrazione può
assegnare un’indennità di carica ai Prorettori. Ritiene che il Consiglio non
possa stabilire un’indennità per delle cariche che non compaiono né in Statuto
né in Regolamento.
Secondo il direttore amministrativo non risulta che le cariche istituzionali
prevedano comunque un’indennità. Non c’è questa equazione.
Delle due l’una: o si trova una corrispondenza biunivoca carica-indennità, o
laddove tale corrispondenza non vi sia, è evidente che vi possono essere cariche
istituzionali e cariche non istituzionali cui sia collegata un’indennità. Non a
caso, del resto, la recentissima normativa statale prevede che la riduzione del
10 o del 30 per cento debba valere per tutte quelle cariche che non hanno una
rinvenienza istituzionale o statutaria. Questo significa, ex adverso, che è
possibile che vi siano delle cariche non istituzionali per le quali sia comunque
prevista una remunerazione. Questo è il ragionamento che sottende alla
valutazione che è stata compiuta.
Il consigliere Laganà rileva che il Nucleo di valutazione non è ancorato alla
presenza per cui i componenti ricevono ogni anno 18.000 euro, che è il massimo
percepibile da un consigliere di amministrazione che sia sempre presente con
responsabilità oggettivamente superiori. Ritiene che i dati siano contrastanti
tra loro e dovrebbero essere rivisti e ridimensionati. Riportare, come era una
volta, l’indennità del Consiglio ad un livello non ancorato alle presenze,
porterebbe i componenti sia del Nucleo che del Consiglio a percepire la stessa
indennità; altrimenti, ritiene anomalo che i consiglieri di amministrazione
siano considerati a livello di gettone di presenza e quindi molto di meno, pur
essendo elettivi.
Il direttore amministrativo ribadisce che non c’è un’equiparazione tra attività
del Consiglio e attività del Nucleo di valutazione. L’attività di quest’ultimo,
infatti, è riferita alla predisposizione di una serie di documenti, altrimenti
viene meno ai suoi compiti. Pertanto, la presenza alle sedute è del tutto
irrilevante.
Diversa è la situazione di una carica di carattere elettivo, che può dar luogo
teoricamente anche alla non partecipazione o ad una continua indisponibilità, a
fronte della quale, con un meccanismo di remunerazione non ancorato alla
presenza, vi sarebbe egualmente il riconoscimento integrale dell’indennità.
Non è possibile paragonare un’attività riferita ad un’elezione e ad una funzione
collegiale di carattere gestionale, ancorché importante, con un’attività che
prevede la produzione di un risultato. E’ quindi sull’attività che ha luogo la
valutazione relativa al Nucleo e non in termini di numero delle sedute o di
partecipazione alle sedute. Si tratta di una differenza su cui occorre
riflettere.
Il rettore ritiene che l’argomento possa essere riesaminato entro l’anno.
In base al documento presentato, importante, anche perché ha sistematizzato la
materia, si potrà approfondire l’argomento e fare delle proposte di modifica,
fermo restando che bisogna verificare quello che si può modificare.
Il consigliere Mussino afferma che: “E’ chiaro che questo problema ci era stato
già posto dal membro del collegio dei Sindaci. Ovviamente, ciò vuol dire che
dovrà essere cura dell’amministrazione presentare al Consiglio, prima che venga
stabilito il contratto per il prossimo anno o in corrispondenza della scadenza
dei nuclei di valutazione, una proposta intesa a verificare se debba essere
modificata l’impostazione in atto.
In secondo luogo, il Consiglio potrebbe in qualche modo valutare le ipotesi di
esplosione di queste indennità di carica, come abbiamo verificato in occasione
della modifica che ci è stata sottoposta, se non sbaglio, all’atto della prima
riunione del nuovo Consiglio, per cui c’era da inserire l’indennità spettante ai
Presidenti degli Atenei federati. Prima, dunque, che esplodano le cariche ed
esplodano le richieste, forse il Consiglio dovrebbe prendere una posizione
ferma, stabilendo che finché non vi sia un’attività effettiva degli Atenei
federati e finché no
n si dimostri l’effettiva potenzialità del decentramento, nessuno deve pensare
di avere delle indennità.”
Il direttore amministrativo ricorda che anche il precedente Consiglio aveva
espresso il timore di un’esplosione delle indennità. Ed infatti, proprio con
riferimento ai Prorettori, si decise di fissare un tetto massimo che non avrebbe
comunque potuto essere superato. La delibera stabilì quindi di destinare ai
Prorettori un’indennità la cui entità complessiva, ferma restando la misura
massima individuale, non potesse comunque superare i 40 mila euro: per cui, se
per ipotesi si decidesse di nominare 20 Prorettori, comunque la misura
complessiva delle indennità non potrebbe superare quella cifra.
Questa esigenza fu avvertita e quindi fu stabilita un’autolimitazione, decidendo
un tetto massimo.
Il consigliere Saponara rileva che una pubblicazione del Nucleo di valutazione
datata 22 gennaio 2007, consiste in una relazione sul periodo 2004-2005. Ritiene
che, quanto meno, il lavoro del Nucleo non sia tempestivo.
Il rettore fa presente che il Nucleo di valutazione può fare questi rapporti
soltanto quando sono completate le rilevazioni statistiche relative ad un anno
accademico.
I dati diventano definitivi con un ritardo di un anno e dunque per quanto
riguarda l’anno accademico 2005-2006 non c’erano i dati necessari per redigere
il rapporto.
Secondo il consigliere Saponara se la documentazione viene prodotta con ritardi
biblici, allora ha poca utilità. Se queste cose non sono tempestive e non si
possono apportare correzioni, servono a poco.
Il rettore ribatte che si tratta di un’attività che, per legge, tutte le
università debbono fare: vengono comparati i dati di tutte le università, con
riferimento ad una determinata data. In passato, non essendoci alla Sapienza il
Nucleo di valutazione, sono stati persi finanziamenti. Ricorda che il Nucleo
esprime il suo parere anche sull’attivazione dei fondi, sulle ricerche.
Il prorettore ritiene che il Nucleo di valutazione, in una logica di valutazione
e di controllo, sia l’organo più importante che svolge un lavoro molto oneroso.
Tutta una serie di passaggi tra l’Università e il Ministero obbligano il Nucleo
di valutazione a fare ponderose relazioni; ricorda che ai tempi del Rettore Tecce, non si provvedeva all’inoltro e questo rappresentava per la Sapienza una
penalizzazione economica colossale, con un abbattimento ogni volta del 10 per
cento.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, il consiglio prende atto della
relazione.
RATIFICA D.R. 00011 DEL 12-01-2007 - ESONERO
PARZIALE DAL PAGAMENTO DELLE TASSE DI ISCRIZIONE AI CORSI DI DOTTORATO
DI RICERCA ATTIVATI DALLA SAPIENZA - UNIVERSITA’ DI ROMA, RISERVATO A N.
20 UNITA’ DI PERSONALE DIPENDENTE A TEMPO INDETERMINATO (DI CUI 10 IN
SERVIZIO PRESSO LE AZIENDE POLICLINICO UMBERTO I E SANT’ANDREA E 10 IN
SERVIZIO PRESSO L’UNIVERSITA’). ANNO ACCADEMICO 2006-2007 – INTEGRAZIONE
ALLA DELIBERA DELL’ESONERO PARZIALE DEL 17/10/06.
|
Sull’argomento relativo a: “Ratifica decreto rettorale n. 00011 del 12.1.2007 -
Esonero parziale dal pagamento delle tasse di iscrizione ai corsi di Dottorato
di Ricerca attivati dalla Sapienza - Università di Roma, riservato a n. 20 unità
di personale dipendente a tempo indeterminato (di cui 10 in servizio presso le
Aziende Policlinico Umberto I e Sant’Andrea e 10 in servizio presso
l’Università). Anno Accademico 2006-2007 – Integrazione alla delibera
dell’esonero parziale del 17/10/06” (affari contabili 2/2), il consigliere
Altezza ringrazia il Rettore e il Direttore amministrativo per aver recepito la
sua richiesta e avere esteso la possibilità di questo rimborso al personale
tecnico-amministrativo sia dell’Università che del Policlinico e del S. Andrea,
vincitore di dottorati di ricerca. Si è così ovviato ad una mera dimenticanza.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, il rettore pone in votazione la
proposta di delibera che viene approvata all’unanimità.
IL CONSIGLIO
DELIBERA
1. di ratificare il Decreto Rettorale n.11 del 12.1.2007 che autorizza, per
l’anno accademico 2006/2007, ad integrazione di quanto previsto dalla delibera
del 17 ottobre 2006, il rimborso del 50% delle tasse universitarie relative ai
corsi di Dottorato di Ricerca istituiti da questo Ateneo, nella misura di n. 20
posti destinati al personale tecnico amministrativo dipendente a tempo
indeterminato, di cui n. 10 unità in servizio presso le Aziende Policlinico
Umberto I e Sant’Andrea e n. 10 unità in servizio presso l’Università;
2. di autorizzare l’Amministrazione all’adozione di tutti gli atti
consequenziali necessari a dare corso alla delibera secondo i termini e le
modalità definiti in sede di redazione del relativo bando di concorso;
3. di confermare l’impegno di spesa n. 200604464, già autorizzato per un massimo
di € 100.000,00 sul conto 1.4.3.1 del Bilancio Universitario 2006.
Letto, approvato seduta stante per la sola parte dispositiva.
IL SEGRETARIO |
IL PRESIDENTE
|
Entra il dott. Luigi Mancino, Dirigente della Ripartizione I.
Convenzione Sapienza Università di Roma/Comune di Roma per la Scuola Comunale dell’infanzia
Come è noto, da molti anni è in funzione nella Città universitaria una
sezione di Scuola materna destinata ai figli di dipendenti
dell’Università e dell’Azienda Policlinico. Ciò in virtù di una
convenzione con il Comune di Roma, in base alla quale questi mette a
disposizione le insegnanti, mentre l’Università fornisce i locali, il
personale ausiliario ed il vitto. L’ultimo rinnovo della convenzione è
avvenuto in data 29/1/1999 e la scadenza del rapporto, dopo una serie di
rinnovi taciti, di biennio in biennio, è attualmente prevista per la
fine dell’anno scolastico 2006/2007. |
Sull’argomento relativo a: “Convenzione Sapienza Università di Roma-Comune di
Roma per la Scuola comunale dell’infanzia” (convenzioni 3/1) il direttore
amministrativo spiega che si tratta di una questione molto delicata. Da tempo
erano in attività, nella città universitaria, tre sezioni di scuola
dell’infanzia comunale destinata ai figli di dipendenti sia dell’Università che
dell’Azienda Policlinico. Ciò in virtù di una convenzione con il Comune di Roma
la quale stabiliva che vi fosse una partecipazione da parte di quest’ultimo con
la disponibilità di maestre a proprio carico, mentre l’Università partecipava
mettendo a disposizione la struttura, i materiali di consumo, il personale
ausiliario, la mensa. La scorsa estate è pervenuta inaspettatamente una
comunicazione da parte di un Dirigente del Comune di Roma che, di fatto, ha
disdetto la convenzione (a decorrere fra l’altro dal 1° settembre 2006), sul
presupposto che le scuole dell’infanzia comunali, e in particolare quelle del III Municipio, presentano classi non completamente formate. Il timore del Comune
è riferito a profili di illegittimità per esborsi impropri e, quindi, con
possibili esposizioni di danno erariale di fronte alla Corte dei conti, avendo
loro la possibilità di ospitare i bambini della Sapienza, senza oneri, nelle
altre scuole.
Ricorda che si era nel mese di agosto e che ci sono state le sollecitazioni del
Rettore, è intervenuto il dottor Mancino, è stato invitato il Comune, in
particolare l’Assessore preposto e lo stesso Sindaco, a recedere da questa
volontà. Con due note, una del settembre 2006 e l’altra del successivo ottobre,
il Comune è stato invitato a comunicare con la massima urgenza possibile gli
intendimenti del Dipartimento al riguardo, con l’indicazione in caso positivo
delle modalità ritenute più idonee alla organizzazione dell’incontro.
Precisa che la convenzione non poteva essere disdetta perché dispiegava i suoi
effetti ancora per l’anno 2006 non essendo stata formulata una disdetta nei
termini previsti, ossia sei mesi prima della scadenza. Comunque, essendo stata
denunciata la convenzione, è stato affrontato il problema e risolto per l’anno
scolastico non ancora terminato con l’assunzione da parte dell’Università di
ulteriori oneri. Nel frattempo è stato più volte vanamente sollecitato il Comune
a verificare quali fossero le disponibilità per il futuro.
Informa che solo il 17 gennaio, il Comune ha fatto pervenire due note con le
quali ha comunicato una generica disponibilità in ordine alla possibilità di
costituire una scuola paritaria, sul presupposto però che tutto dovesse essere
comunque a carico dell’università. Si è quindi posto un problema di legittimità:
se il Comune non intende più finanziare questa attività che rientra nella
missione del Comune e del Dipartimento alle politiche educative, per timore di
rimanere esposto a danni erariali, non è possibile che l’Università, a fronte di
simile previsione, possa sostenere in proprio una attività formativa di scuola
dell’infanzia già presente nel circondario. A ciò si aggiungono altre
considerazioni, alcune di carattere pedagogico, secondo le quali è auspicabile
che il bambino in questa fascia di età inizi a frequentare la scuola del
quartiere in cui vive, per una migliore integrazione nello stesso.
E’ stata fatta, inoltre, una considerazione di carattere gestionale e di
interesse sociale. Il numero di frequentanti nel corso dell’anno si riduce: ad
esempio, attualmente frequentano 45 bambini su 50 posti disponibili, mentre
l’asilo nido aziendale ha ben 25 bambini in lista di attesa per mancanza di
spazi.
Si pongono quindi aspetti di compatibilità normativa e di carattere burocratico:
determinare una scuola paritaria significa, infatti, dal punto di vista
burocratico, organizzarla con tutti i suoi presupposti. Tutto questo, a fronte
di disponibilità nel circondario, oltre che di un numero di partecipanti
inferiore alle disponibilità, e soprattutto di fronte ad un maggior fabbisogno
di posti in asilo nido che rientra sicuramente nella compatibilità normativa,
essendo di carattere aziendale.
Ritiene pertanto opportuno mettere in correlazione questi aspetti e offrirli ad
una riflessione del Consiglio per una decisione.
Informa, infine, che il Comune si è offerto di favorire la iscrizione dei
bambini della scuola dell’infanzia in qualsiasi scuola sia richiesta dai
genitori, nei pressi dell’università e in tutto il territorio comunale.
Alle ore 18.20 entra il consigliere Redler.
Il prorettore puntualizza che le scuole dell’infanzia non sono di competenza
aziendale mentre lo sono gli asili nido. Ritiene necessario non diminuire il
servizio sociale sinora offerto, concentrandolo sull’asilo nido; i locali
dovranno essere mantenuti per questa finalità. Invita a tener presente che
l’asilo nido è molto più oneroso della scuola dell’infanzia, circa tre volte
tanto, per cui viene dato ai dipendenti un aiuto migliore.
Ribadisce la necessità di un’allocazione prioritaria dei bambini nelle scuole
dell’infanzia dei vari municipi.
Per il rettore è evidente che da parte dei dipendenti i cui figli frequentano la
scuola dell’infanzia ci siano molte aspettative e agitazione. Qualsiasi delibera
il Consiglio adotti, deve dare garanzie. Sarà necessario riunire i genitori per
trasmettere chiaramente la decisione che il Consiglio adotterà.
Il consigliere Altezza, nell’aderire completamente alla proposta di rilanciare
l’asilo nido, ritiene che si ponga un problema importante di comunicazione nei
confronti delle famiglie dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia per
spiegare come il Consiglio pervenga ad una decisione in qualche modo imposta
dalla disdetta della convenzione da parte del Comune. Aggiunge che, d'altra
parte, per un genitore la maggiore problematica è legata alla possibilità di
accesso agli asili nido, laddove le scuole dell’infanzia sono diffuse nel
territorio. La disponibilità dichiarata dal Comune di inserimento dei bambini
nelle scuole del III Municipio dovrebbe in qualche modo soddisfare i genitori.
Sottolinea l’importanza che il Rettore incontri una delegazione delle famiglie,
perché è certamente prevedibile qualche manifestazione di protesta.
Rilanciando la questione degli asili nido, ritiene opportuna la possibilità
evidenziata nella stessa relazione di ottenere dei contributi, in relazione ai
quali perfino nell’ultima Legge Finanziaria è prevista una integrazione a favore
dei figli di dipendenti delle pubbliche amministrazioni: motivo in più per
procedere in direzione di un ampliamento dell’offerta legata all’asilo nido.
Sottolinea la problematica relativa al precariato. Parte del personale in
servizio presso questa struttura è infatti personale a contratto che opera da
parecchi anni. Anche nel quadro di possibilità che si stanno aprendo adesso di
stabilizzazione di una parte del precariato, ritiene che l’Amministrazione debba
porre in essere tutte le provvidenze affinché, nell’ottica oltretutto di un
rilancio dell’asilo nido, si possa in qualche modo andare verso l’assorbimento
di questo precariato annoso che va sanato, e questa può essere l’occasione.
Il rettore ritiene insufficiente riunire i genitori e parlare con loro: è
necessario fare un gruppo di assistenza e di sostegno rispetto a questa diversa
modalità di iscrizione ad un’altra scuola.
Il consigliere Farinato chiede se si è in grado di comunicare ai genitori
l’ampliamento dell’asilo nido dal mese di settembre 2007.
Il direttore amministrativo precisa che ai genitori dei bambini bisognerà
comunicare la possibilità di iscriverli presso altre scuole. Gli è stato
riferito che normalmente i genitori hanno sempre presentato una doppia
iscrizione: una alla scuola dell’Università e una in quella del Municipio di
appartenenza, per cui si è avuto, spesso, il problema inverso. La direttrice
della scuola più volte ha espresso preoccupazione per questa doppia iscrizione
perché teoricamente poteva accadere di iniziare l’anno scolastico senza avere
nessun bambino nonostante le iscrizioni presentate. E questo dimostra perché da
50 bambini ammessi si scende a 45 frequentanti e così via. Riguardo
all’assistenza, informa che il dottor Mancino interverrà presso il Dirigente del
Municipio e verrà sicuramente dato un ausilio ai genitori.
Tutte le risorse risparmiate in ordine alla scuola dell’infanzia verranno
sicuramente riversate sull’asilo nido, anche se occorre tenere presente che
all’asilo nido il rapporto educatrice/bambino è di 1 a 6, mentre nella scuola
dell’infanzia è di 1 a 25.
Poiché ci sono anche i contributi previsti dalla finanziaria, verrà verificata
la possibilità di incrementare le risorse. Tra l’altro i locali dovranno essere
riorganizzati. L’idea è quella di fare un asilo nido aziendale che sia
ulteriormente migliorato. Le risorse ci sono e sono quelle che potrebbero essere
riversate dalla scuola all’asilo nido; tutto il resto è quello che si potrà
ottenere come finanziamento.
Il consigliere Farinato chiede conferma che l’ampliamento avverrà da settembre
2007.
Il direttore amministrativo, sentito il dottor Mancino, risponde
affermativamente.
Il consigliere Saponara concorda pienamente con quanto esposto dal Rettore, dal
Prorettore e dal Direttore amministrativo e condivide buona parte degli
interventi precedenti. Chiede che nella delibera venga evidenziato il concetto
che il Consiglio di Amministrazione non toglie nulla a nessuno. È il Comune che
toglie il servizio, e il Consiglio non è in grado di sopperire.
Il consigliere Ligia concorda con le perplessità espresse ma invita a
considerare che viene soppresso un servizio che esiste da 20-25 anni e ciò
sicuramente creerà grossi problemi. Un servizio che esiste da sempre, sul quale
comunque ogni anno contano 40-50 persone, non si sopprime con grande facilità. A
settembre è dovuto intervenire anche il Rettore proprio perché c’è stata una
protesta notevole. Ritiene che anche in questo caso succederà la stessa cosa e i
genitori riterranno, anche se non corrisponde alla realtà, che il Consiglio ha
deliberato di sopprimere la scuola dell’infanzia.
Occorre prepararsi a questa protesta. L’asilo nido rientra tra le attività che
possono essere gestite dall’Università e ai genitori va spiegato che la
partecipazione alla spesa di una scuola dell’infanzia paritaria sarebbe enorme,
va spiegato il problema pedagogico in quanto è un’anomalia che si portino i
bambini di quattro o cinque anni sul posto di lavoro.
Il dottor Mancino precisa che quando sono venuti i genitori a protestare, erano infervoratissimi.
Poi sono andati al Comune ma non hanno ottenuto nulla perché la risposta del
Comune è stata che era un problema non loro ma dell’Università. Sottolinea di
aver ribadito, durante incontro con la Dirigente del Comune che quello è un
servizio di spettanza del Comune e che l’Università, togliendo anche carico alle
varie scuole dell’infanzia comunali, partecipava alla spesa per un servizio
comunale mettendo a disposizione i locali, il personale ausiliario e la mensa.
Informa che alcuni giorni prima, alcuni genitori, venuti per chiedere
chiarimenti, lo hanno letteralmente aggredito asserendo che la colpa è
dell’Università, perché loro erano stati informati già due mesi fa. Il Comune,
attraverso la coordinatrice della scuola dell’infanzia, dottoressa Scoglio,
aveva già fatto sapere che era opportuno che le tre insegnanti in servizio nella
scuola si trovassero “una nuova collocazione” e aveva consigliato i genitori di
fare una doppia iscrizione. Quindi questa situazione non si è creata
improvvisamente. .
Precisa che non sono 45 le famiglie che in questo momento verrebbero “colpite”
da un’eventuale chiusura della scuola, perché occorre tenere presente che i
bambini che hanno terminato il ciclo scolastico e passano alle elementari sono
circa un terzo.
Secondo il prorettore è necessario continuare a parlare con la dottoressa
Scoglio e con altri perché alle persone interessate sia assicurato quel servizio
che viene meno per motivi istituzionali.
Propone alcune modifiche alla proposta di delibera.
Il consigliere Simeoni ritiene che una decisione di questo genere sia delicata,
proprio perché si tratta di servizi in un settore dell’infanzia cui tutti sono
sensibili, in particolare il Rettore. È vero che il Comune toglie il suo
apporto, per cui mette l’Università in condizione di non poter offrire più il
servizio relativo alla scuola dell’infanzia, però suggerisce di incontrare i
genitori interessati dal problema prima che il Consiglio prenda una decisione e
che questa diventi operativa. Propone di rinviare ad una prossima seduta la
deliberazione oppure, se ciò non è possibile, indicare nella delibera tutte le
raccomandazioni e le garanzie del Comune e dell’Università affinché queste
persone non vengano abbandonate.
Il rettore concorda ma fa presente che c’è il vincolo del termine delle
iscrizioni che è il 16 febbraio.
Il consigliere Farinato non concorda con il rinvio della delibera, perché appena
eletta in Consiglio di amministrazione una prima problematica che le è stata
prospettata riguardava l’asilo nido. Le iscrizioni stanno per scadere quindi i
genitori chiedono chiarezza e certezza sul futuro dei loro bambini. Invita a
modificare la proposta di delibera dando certezze ai genitori sia per quanto
riguarda le iscrizioni alle altre scuole dell’infanzia sia per quanto riguarda
l’impegno dell’Università, affinché per settembre 2007 l’asilo nido sia ampliato
e pronto per ospitare i bambini.
Secondo il consigliere Redler è più facile per un genitore continuare a portare
il bambino sul posto di lavoro.
Evidenzia il vantaggio di avere unificati scuola dell’infanzia e posto di
lavoro. Chiede quale sia la spesa da affrontare per erogare autonomamente questo
servizio. Se fosse una somma modesta si potrebbe riflettere prima di sopprimere
questo servizio che rappresenta un vantaggio per più persone.
Intervengono il rettore, il prorettore, i consiglieri Altezza, Redler, Vestroni.
Il dottor Mancino precisa che per 50 bambini di scuola paritaria occorrono 4
insegnanti a tempo pieno, una coordinatrice, un ufficio di segreteria, le
supplenti, il personale insegnante per il pre-scuola, considerando che il
personale del Policlinico prende servizio alle 7. A tutto questo vanno aggiunti
i costi di gestione della struttura e la mensa, che non sono da sottovalutare.
Il consigliere Redler, poiché l’iscrizione sta per scadere, prolungherebbe
ancora per un anno il servizio finora concesso.
Il dottor Mancino invita a fare attenzione perché un conto è una scuola
dell’infanzia sotto la responsabilità – in tutti i sensi – del Comune, e un
altro è una scuola sottratta all’amministrazione comunale la cui responsabilità
ricadrebbe tutta sull’Università. C’è tutta una serie di adempimenti tipici
della scuola paritaria, non è solo un discorso di spesa.
Il direttore amministrativo puntualizza che si è voluto di proposito superare il
problema di un’equazione “si chiude per risparmiare”. Non è stato in alcun modo
questo l’intendimento, bensì l’impossibilità, l’illegittimità derivante dal
fatto che il Comune ha comunicato, per lettera, di non poter sostenere una spesa
presso un’altra struttura perché si esporrebbe alla Corte dei conti – sotto il
profilo di danno erariale – avendo delle disponibilità di posti nell’ambito del
territorio. Il paradosso è questo, quindi: non è possibile che l’Università si
sostituisca al Comune che ritiene illegittima l’erogazione di un servizio che
rientra tra le sue finalità. Ribadisce che non si tratta di un problema di
risparmio: tutto quello che viene recuperato viene riversato sull’asilo nido,
possibilmente incrementandolo e implementandolo se ci saranno dei finanziamenti
specifici. E’ il Municipio che ha denunciato l’accordo, che non intende più
finanziare.
Il consigliere Trebbi chiede che si modifichi la delibera come si è iniziato a
fare e che si vada rapidamente in votazione.
Alle ore 18.55 escono il dott. Mancino e il consigliere Mussino.
Dopo gli interventi del rettore, del direttore amministrativo, del
prorettore,
dei consiglieri Redler, Farinato, il rettore, non essendovi ulteriori richieste
di intervento, pone in votazione la delibera che viene approvata all’unanimità.
IL CONSIGLIO
Vista la Convenzione con il Comune di Roma del 27.1.1999 per il funzionamento di sezioni di scuola dell’infanzia;
Vista la disdetta della suddetta Convenzione ad opera del Dipartimento XI del Comune di Roma in data 7.8.2006, prot. 39003;
Preso atto che nonostante le ripetute sollecitazioni da parte degli Uffici presso i Dirigenti comunali e dello stesso Rettore presso il Sindaco tale disdetta è stata reiterata in data 5.9.2006;
Preso atto del presupposto che la Scuola dell’infanzia è una struttura il cui funzionamento è di competenza dello Stato e del Comune;
Considerato che con nota prot. n. 0001984 del 16.1.2007 il Dirigente del Dipartimento XI del Comune dichiara “che per assicurare l’ammissione in una delle tre scuole del Municipio III lo stesso provvederà alla riserva dei relativi posti; sarà possibile, inoltre, chiedere l’iscrizione in scuola di altro Municipio per il quale lo scrivente Dipartimento avrà cura di richiedere la medesima riserva”;
Preso atto che i posti messi a disposizione per l’asilo nido aziendale si sono dimostrati assolutamente insufficienti a soddisfare la domanda;
Presenti e votanti n. 16, maggioranza n. 9: con voto unanime espresso nelle forme di legge dal rettore, dal prorettore, dal direttore amministrativo e dai consiglieri: Altezza, Farinato, Gentile, Laganà, Ligia, Redler, Saponara, Simeoni, Trebbi, Vestroni, Senatore, Trapani, Viscido
PRENDE ATTO
dell’avvenuta soppressione, a decorrere dall’anno scolastico 2007- 2008, del servizio di Scuola dell’infanzia, per effetto della intervenuta disdetta della Convenzione da parte del Dipartimento XI del Comune di Roma
DELIBERA
di ampliare il numero dei bambini ospitati nell’asilo nido aziendale;
di riversare sui fondi per il mantenimento dell’asilo nido tutte le risorse che si libereranno per effetto della chiusura della scuola dell’infanzia.
Letto, approvato seduta stante per la sola parte dispositiva.
IL SEGRETARIO |
IL PRESIDENTE
|
Il consigliere Senatore comunica che oggi, per la prima volta a distanza di un
anno dalla progettazione del sistema che permetteva di realizzare risparmio
energetico per la Città universitaria, è stata posta in funzione una
microturbina innovativa di trigenerazione, che permette di generare energia
elettrica, aria calda e aria fredda, risparmiando il 50% della spesa sostenuta
fino a qualche giorno fa. Si tratta della prima isola realizzata rispetto al
progetto: ne mancano altre sette e oggi “Ambiente Italia”, la trasmissione TV
che va in onda il sabato pomeriggio alle 15 meno dieci, ha filmato tutto per
riproporlo il prossimo sabato in chiave molto più ampia e ribadire che
l’Università La Sapienza è la prima ad adottare questa risorsa in Italia e in
Europa.
Il rettore comunica che il 24 gennaio, alle 18,15, all’Accademia dei Lincei, ci
sarà un ricordo del prof. Antonio Ruberti a cui interverrà il Capo dello Stato.
PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL CENTRO DI RICERCA DELLA “SAPIENZA” SULLE TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE Il Presidente sottopone all’esame di questo Consesso, la proposta di istituzione del Centro di Ricerca della “Sapienza” sulle Tecnologie per l’Ambiente promossa dal Prof. Luigi Campanella del Dipartimento di Chimica,ai sensi dell’art. 89 del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, dell’articolo 8 dello Statuto della “Sapienza” e dell’articolo 2, comma 2, del Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità della “Sapienza”, a cui hanno chiesto di afferire 59 Professori di I° e II° Fascia e Ricercatori, appartenenti alle seguenti strutture:
- Chimica Il Centro persegue le seguenti finalità di ricerca e di approfondimento scientifico: a) conoscenza, monitoraggio, controllo dei processi e dei sistemi naturali e delle loro evoluzioni nello spazio e nel tempo; b) misura e diagnosi sulle alterazioni delle condizioni ambientali per cause naturali ed antropiche; c) risposta dell’ambiente alle condizioni alterate e possibili interventi correttivi; d) condizione biologica dell’uomo di fronte alle alterazioni ambientali e problemi per lo sviluppo delle società umane; e) effetti della qualità dell’ambiente sulla protezione dei beni culturali; f) gestione delle risorse ambientali ai fini sia della loro equa e razionale distribuzione che della loro protezione. Il Presidente rileva, inoltre, che: 1. è stata predisposta proposta di Statuto secondo lo schema di statuto-tipo dei Centri di Ricerca approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute rispettivamente del 24 aprile e del 20 maggio 2003; 2. gli organi del Centro sono: il Direttore, il Consiglio del Centro, il Comitato Scientifico del Centro e la Giunta; 3. il Centro opera con l’autonomia amministrativa, contabile e finanziaria prevista per i Centri di Spesa di cui all’art. 2, comma 2, del Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. In tale ambito il Centro provvede autonomamente al proprio finanziamento per le esigenze di funzionamento ordinario; 4. la durata è di 6 (sei) anni con possibilità di rinnovo; 5. è stato previsto che l’afferenza al Centro non avrà durata inferiore a tre anni; 6. è stata predisposta la dichiarazione dei proponenti di non partecipare a più di due Centri di ricerca della “Sapienza”; 7. il Centro ha sede presso il Dipartimento di Chimica, stanza III al 5° piano dell’edificio “V. Caglioti”; 8. è pervenuta l’indicazione di un’unità di personale amministrativo disposta a svolgere le funzioni di Segretario Amministrativo. La proposta di istituzione del Centro di Ricerca della “Sapienza” sulle Tecnologie per l’Ambiente è stata sottoposta all’esame del Gruppo di Lavoro misto Senato/Consiglio per i Centri Interuniversitari, interdipartimentali e Consorzi che nella seduta del 20 dicembre 2006, ha espresso parere favorevole. Il Senato Accademico, nella seduta del 16 Gennaio 2007, ha approvato a maggioranza, la proposta di istituzione del Centro di Ricerca della “Sapienza” sulle Tecnologie per l’Ambiente. Esposto quanto sopra, il Presidente invita il Consiglio d’ Amministrazione a deliberare in merito alla proposta di istituzione del Centro di Ricerca della “Sapienza” sulle Tecnologie per l’Ambiente.
Vengono forniti:
- scheda ricognitiva predisposta dal
Settore competente (all 7 ).
allegati in visione: |
Non essendovi richieste di intervento sull’argomento relativo a: “Istituzione di
un centro di ricerca de La Sapienza sulle tecnologie per l’ambiente” (centri e
consorzi 4/1), il rettore pone in votazione la proposta di delibera che viene
approvata all’unanimità.
DELIBERAZIONE N. 3/07
IL CONSIGLIO
Considerato il D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382;
Considerato lo Statuto della Sapienza;
Considerato il Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità;
Vista la proposta di istituzione del Centro di Ricerca de “La Sapienza” sulle Tecnologie per l’Ambiente;
Visto lo schema di statuto-tipo dei Centri di Ricerca approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute rispettivamente del 24 aprile 2003 e del 20 maggio 2003;
Visto il parere favorevole del Gruppo di Lavoro misto Senato/Consiglio per i Centri Interuniversitari, Interdipartimentali e Consorzi espresso nella seduta del 20 dicembre 2006;
Vista la delibera del Senato Accademico del 16 gennaio 2007;
Presenti e votanti n. 16, maggioranza n. 9: con voto unanime espresso nelle forme di legge dal rettore, dal prorettore, dal direttore amministrativo e dai consiglieri: Altezza, Farinato, Gentile, Laganà, Ligia, Redler, Saponara, Simeoni, Trebbi, Vestroni, Senatore, Trapani, Viscido
DELIBERA
di approvare la proposta di istituzione del Centro di Ricerca de “La Sapienza”
sulle Tecnologie per l’Ambiente.
Letto, approvato seduta stante per la sola parte dispositiva.
IL SEGRETARIO |
IL PRESIDENTE
|
PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL CENTRO DI RICERCA
DELLA “SAPIENZA” SULLA VALORIZZAZIONE E GESTIONE DEI CENTRI STORICI
MINORI RELATIVI SISTEMI PAESAGGISTICO-AMBIENTALI – FO.CU.S. – (FORMAZIONECULTURASTORIA)
|
Non essendovi richieste di intervento sull’argomento relativo a: “Istituzione
del Centro di Ricerca de La Sapienza sulla valorizzazione dei Centri Storici
Minori Relativi Sistemi Paesaggistico-Ambientali – Fo.Cu.S.” (centri e consorzi
4/2), il rettore pone in votazione la proposta di delibera che viene approvata
all’unanimità.
DELIBERAZIONE N. 4/07
IL CONSIGLIO
Considerato il D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382;
Considerato lo Statuto della Sapienza;
Considerato il Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità;
Vista la proposta di istituzione del Centro di Ricerca de "La Sapienza” sulla Valorizzazione e Gestione dei Centri Storici Minori Relativi Sistemi Paesaggistico-Ambientali – Fo.Cu.S. – (FOrmazioneCUlturaStoria);
Visto lo schema di statuto-tipo dei Centri di Ricerca approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione nelle sedute rispettivamente del 24 aprile 2003 e del 20 maggio 2003;
Visto il parere favorevole del Gruppo di Lavoro misto Senato/Consiglio per i Centri Interuniversitari, Interdipartimentali e Consorzi nella seduta del 20 dicembre 2006;
Vista la delibera del Senato Accademico del 16 gennaio 2007;
Presenti e votanti n. 16, maggioranza n. 9: con voto unanime espresso nelle forme di legge dal rettore, dal prorettore, dal direttore amministrativo e dai consiglieri: Altezza, Farinato, Gentile, Laganà, Ligia, Redler, Saponara, Simeoni, Trebbi, Vestroni, Senatore, Trapani, Viscido
DELIBERA
di approvare la proposta di istituzione del Centro di Ricerca de “La Sapienza”
sulla Valorizzazione e Gestione dei Centri Storici Minori Relativi Sistemi
Paesaggistico-Ambientali – Fo.Cu.S. – (FOrmazioneCUlturaStoria).
Letto, approvato seduta stante per la sola parte dispositiva.
IL SEGRETARIO |
IL PRESIDENTE
|
BREVETTI RM2004A000397 DEL 4.8.2004 E PCT/IT2005/000390 DEL 7.7.2005 DI
PROPRIETÀ DELLA SAPIENZA - UNIVERSITÀ DI ROMA: CONTRATTO DI LICENZA
ESCLUSIVA DEI DIRITTI ALLA SOCIETÀ GIPHARMA S.R.L. |
Non essendovi richieste di intervento sull’argomento relativo a: “Contratto di
licenza esclusiva dei diritti alla Società GIPHARMA s.r.l. ” (brevetti 5/1), il
rettore pone in votazione la proposta di delibera che viene approvata
all’unanimità.
IL CONSIGLIO
Visto il R.D. 29 giugno 1939 n. 1127 di approvazione della Legge Italiana Brevetti e ss.mm.ii.;
Visto l’art. 7 della Legge 18.10.2001, n. 383;
Visto l’art. 65 del D.Lgs. 10.2.2005, n. 30 di approvazione del nuovo Codice della proprietà industriale per la protezione di scoperte e invenzioni;
Visto il Regolamento per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità approvato il 28.5.2002;
Visti il Regolamento Brevetti approvato l’11.12.2003;
Vista la domanda di brevetto nn. RM2004A000397 del 4.8.2004, intitolata “Dispositivo monouso per una o più introduzioni, trattamento e prelievi di materiale biologico da almeno una delle fasi di separazione, presenti all’interno” - inventori: prof. Alberto Signore, dott. Alessio Annovazzi – estesa all’estero con PCT/IT2005/000390 del 7.7.2005 – titolarità in via derivativa: La Sapienza 100%, giusto contratto di cessione dei diritti brevettabili del 6.2.2004;
Esaminata la bozza di contratto di licenza esclusiva dei diritti di proprietà intellettuale di cui in narrazione, concordata con la Società Gipharma S.r.l. a fronte di: i) pagamento di un corrispettivo iniziale di € 10.000,00 + IVA; ii) pagamento di royalties pari al 4% + IVA del fatturato annuo lordo della Società Gipharma. A partire dal 1.1.2010 e per tutta la durata del contratto, è previsto un minimo garantito di € 7.000,00 (settemila) annui più IVA per il quarto e quinto anno e € 10.000,00 (diecimila) annui più IVA per la restante durata del contratto; iii) pagamento di royalties in misura pari al 30% più IVA dei corrispettivi lordi derivanti al Licenziatario dalla eventuale concessione di sublicenze; iv) accollo di tutte le spese brevettuali di esame, nazionalizzazione e mantenimento del brevetto italiano ed estero;
Preso atto del parere favorevole reso al riguardo dalla Commissione Tecnica Brevetti, nella riunione del 18.01.2007;
Presenti e votanti n. 16, maggioranza n. 9: con voto unanime espresso nelle forme di legge dal rettore, dal prorettore, dal direttore amministrativo e dai consiglieri: Altezza, Farinato, Gentile, Laganà, Ligia, Redler, Saponara, Simeoni, Trebbi, Vestroni, Senatore, Trapani, Viscido
DELIBERA
di approvare il contratto di licenza esclusiva alla soc. Gipharma S.r.l. delle domande di brevetto descritte in premessa e autorizzare il Rettore alla relativa sottoscrizione;
di autorizzare la Ragioneria a:
a. introitare il corrispettivo previsto dal contratto, pari a €10.000,00 più IVA
sul B.U. - e.f. 2007 - conto 1.3.1.4.5E “Royalties brevetti di Ateneo”;
b. di impegnare il conto 5.1.4.2 “Fondo brevetti” per una somma complessiva di €
986,53 per corrispondere agli inventori i proventi di loro spettanza in base
alle seguenti quote percentuali: al prof. Alberto Signore 90% (=€ 887,87), al dott Alessio Annovazzi 10% (= € 98,65), secondo il prospetto finanziario che
sarà predisposto dall’Ufficio Valorizzazione Ricerca Scientifica e Innovazione –
Settore Trasferimento Tecnologico e Spin Off;
c. introitare le successive somme corrisposte dalla Società Gipharma S.r.l., a
titolo di royalties sul conto 1.3.1.4.5E “Royalties brevetti di Ateneo”
trattenendovi il 50% del totale e procedendo a corrispondere il restante 50%
agli inventori secondo le medesime quote e modalità indicate nel punto 2.b;
di dare mandato agli Uffici competenti affinché procedano all’adozione di
tutti i provvedimenti connessi e conseguenti, nel rispetto della normativa
interna ed esterna applicabile, ai fini della gestione dell’importo contrattuale
e della ripartizione degli utili.
Letto, approvato seduta stante per la sola parte dispositiva.
IL SEGRETARIO |
IL PRESIDENTE
|
Essendo esaurito l’ordine del giorno, il Presidente ringrazia i convenuti e
dichiara tolta la seduta alle ore 19.10.
Della seduta odierna è redatto il presente verbale che consta di n. 76 pagine
progressivamente numerate e di n. 15 allegati per complessive n. 148 pagine.
Il presente verbale è stato approvato nella seduta del 6 Marzo 2007.
Letto, approvato e sottoscritto.
IL SEGRETARIO |
IL PRESIDENTE
|
pagina a cura di: Aurora Colina e Donatella Gemma; creato il 07.03.2007